Attualità - 25 settembre 2017, 16:08

Sul palco dopo il G7 per cantare pace e amore: tornano i Torino Beatles Days

L'appuntamento per il popolo vintage è questo fine settimana allo Sporting Dora di corso Umbria

Get back to where you once belonged, cantavano quattro capelloni negli anni Sessanta. E noi, nel 2017, torniamo a quelle origini unendoci "all together" in un sottomarino giallo che continua ad accogliere gli eterni nostalgici.

L'appuntamento per il popolo vintage di Torino è questo fine settimana allo Sporting Dora di corso Umbria per i Torino Beatles Days, sabato 30 settembre e domenica 1° ottobre. La nuova edizione sarà un crescendo di emozioni:  questa la promessa degli organizzatori Meo Torta, Alberto Pisci e Riccardo Codazza, leader dell’associazione Beatlesiano d’Italia.

All’interno del grande centro sportivo saranno allestiti ben due palchi per ospitare le oltre 25 tribute band provenienti da tutta Italia. Una celebrazione in grande stile dei 50 anni dell’album più influente per la storia musicale dopo i Beatles, Sgt. Pepper Lonely Hearts Club Band. L'organizzazione è totalmente a titolo volontaristico e sussiste grazie ai finanziamenti dei privati. Sotto la supervisione, per la terza volta, di Daniele Valle, con il patrocinio del Consiglio Regionale del Piemonte e della Città di Torino.

“Questo tipo di evento era molto diffuso in altre regioni del Nord, quindi, ci siamo chiesti, perché non organizzarlo anche qui?”, spiegano i Beatlesiani. La prima edizione è nata un po’ per gioco, come un incontro tra amici che volevano ritrovarsi per suonare. Il secondo anno, al Cap10100, i gruppi coinvolti erano già una ventina, con oltre 1500 partecipanti – tanto che una sera hanno dovuto tenere fuori un gran numero di pubblico, data la grande affluenza. Per questa edizione si sale ulteriormente di livello.

"Volevamo farlo diventare un evento più importante, in modo che avesse una risonanza maggiore. Non dev'essere solo un'occasione per i musicisti di ritrovarsi e suonare". Questo perché i Beatles non sono solo una band, ma hanno significato una vera e proprio rivoluzione culturale e sociale. Che ancora oggi si riverbera negli ideali delle nuove generazioni, superstiti fiduciosi in un mondo migliore. "Ci ha subito stupito la forte adesione dei ragazzi di oggi al culto dei Beatles. Sono ben preparati musicalmente. Perché allora non inserirli in una cornice culturale, per spiegare in che modo i Beatles hanno segnato un’epoca?”.

Ecco che allora questa nuova edizione vedrà la partecipazione di due importanti intellettuali torinesi che hanno molto da raccontare in materia: sabato, alle 21, presso i Circolo dei Lettori è programmato un incontro con il cantautore Enzo Maolucci e lo scrittore Luca Ragagnin, paroliere, tra gli altri, dei Subsonica. 
Ma non solo. Quest'anno si punta tanto sulla musica di qualità. E non a caso la scelta della guest star è ricaduta sui The Beatbox, tribute band genovese al vertice assoluto tra tutti i gruppi che in Italia omaggiano il quartetto di Liverpool.

Da non perdere il loro grande show "Sgt. Pepper's Anniversary Show": oltre due ore di musica con effetti sonori, coreografici  e scenici che faranno catapultare il pubblico direttamente negli anni Sessanta. E' stata anche coinvolta nell'iniziativa l'associazione benefica Marc Berry Onlus Magic for Children, che vedrà devoluto parte del ricavato. 
Il sogno per i Beatlesiani d'Italia? Avere Sir Paul McCartney ospite a Torino per una delle prossime edizioni, magari con l'incremento degli sponsor.

Viene naturale anche farsi un paio di domande sulla concomitanza dell'evento con il G7: "Sarebbe bello se quei messaggi di pace e amore venissero diffusi anche dentro le sale in cui sono sedute le grandi potenze mondiali". Del resto, lo cantava proprio John Lennon: Imagine all the people, living life in peace.

Manuela Marascio