Economia e lavoro - 25 settembre 2017, 10:38

Inps: Piemonte sempre più anziano e gli stranieri non bastano a tamponare la situazione

A fronte di un'età media in aumento, calano le aziende e gli artigiani. E i "nuovi" lavoratori aiutano a contribuire, ma non sono sufficienti. I tagli Inps, inoltre, hanno ridotto gli ispettori e dunque le somme accertate

La crisi si sente, a Torino e in Piemonte, anche attraverso le cicatrici che lascia sulla pelle del territorio. Cicatrici che l'Inps, con il bilancio sociale 2016, trasforma in cifre e statistiche. E i numeri raccontano di aziende che diminuiscono, di artigiani in ritirata e di una difficoltà del mercato occupazionale che non accenna a scemare.

In particolare, questa difficoltà emerge dalla tendenza che vede in aumento tutte le formule di erogazione legate a disoccupazione, Aspl, Naspi e molto altro ancora. Nel frattempo, però, la popolazione invecchia e attualmente si contano 3 pensionati su 10 residenti in Piemonte. E i flussi migratori solo in parte riescono a tamponare la tenuta complessiva del sistema previdenziale attraverso i loro contributi. 

Solo a Torino e provincia, i pensionati a fine 2016 erano 652.490, per un numero di pensioni complessive di poco superiori alle 900mila unità. Il reddito pensionistico medio è stato di 19mila 479 euro, contro un dato regionale di circa 18mila 500 euro e un dato italiano di 17mila 300 euro circa.

Un altro aspetto rilevante riguarda i continui risparmi che Inps sta applicando alla sua struttura: le spese si sono ridotte dal 2014 del 27%, con il personale ridotto da 1800 a poco più di 1400 unità. Contestualmente, però, ci sono anche meno ispettori in strada, cosicché calano anche le somme accertate.

Massimiliano Sciullo