Politica - 25 settembre 2017, 07:00

Alzheimer, malati dimenticati

Sono seicentomila i malati di Alzheimer in Italia. 50mila in Piemonte.

Sono seicentomila i malati di Alzheimer in Italia. 50mila in Piemonte. In Italia la media di persone con oltre  65 anni colpiti da questa malattia è del 21,4 per cento, in Europa solo del 18,5 per cento. Ogni otto minuti, nel mondo, c’ è una nuova persona colpita da questa patologia. Numeri da emergenza, anche perché prendono in esame solo l’ Alzheimer conclamato, mentre se si contano anche gli affetti da demenza senile l’ allarme diventa davvero preoccupante.

Questi numeri, inoltre, nascondono una realtà ben più grave. L’ 80 per cento dei malati vive in casa. Per ogni affetto  da Alzheimer c’ è, quindi, una famiglia che vive nell’ angoscia, nella preoccupazione, ma soprattutto nella solitudine. Già, perché questa sembra sia una malattia dimenticata e le famiglie sono lasciate sole nell’ affrontare e nel gestire pazienti, sempre persone care come mamma e papà.  Non esiste una cura, non esistono appositi reparti ospedalieri; i figli, alle prese con la quotidiana vita caotica e piena di impegni, vivono giornate di disperazione per quel che può succedere al genitore, dentro le mura di casa. Per fortuna c’ è la preziosa opera di migliaia di badanti, quasi tutte straniere, che abbandonano il loro paese e i loro genitori anziani per venire ad accudire i nostri. Lo fanno per danaro, è ovvio, ma – e lo dico per esperienza personale – non finiremo mai di dire loro “grazie” per questa opera preziosa.

Al contrario di altre patologie – vedi il cancro – dove la coscienza sociale è cresciuta, l’ Alzheimer è malattia dimenticata. Si continua a lavorare – giustamente – per la lotta contro i tumori, ovunque ci sono centri specializzati, serate stile Telethon, raccolte fondi, donazioni del 5 per mille.

Per l’ Alzheimer no. Perché?

Beppe Gandolfo