Scrivono Sinistra Italiana e Possibile: "Dopo sei giorni intensissimi, si è conclusa ieri Proxima, con una grande assemblea in cui lavoratori e lavoratrici hanno raccontato le loro storie di ricattabilità e riscatto e, insieme a loro, si è discusso di alcune proposte decisive: abolire il lavoro gratuito, estendere a tutti i contratti collettivi nazionali e giungere così alla definizione di un salario minimo legale.
Siamo orgogliosi perché crediamo che l'invasione dei Murazzi sia stata la migliore risposta ai privé della politica mondiale. Mentre i 7 grandi si chiudevano nella Reggia, gli elicotteri sorvolavano una città blindata e le altre forze politiche si dividevano solo sulla gestione dell'ordine pubblico, Sinistra Italiana e Possibile hanno aperto uno spazio di dibattito sui temi centrali di un futuro che è già di fronte a noi: industria 4.0, automazione del lavoro, riconversione ecologica, elusione fiscale e molto altro. Niente di tutto questo ci fa paura, come ironizza qualcuno a volte, se il senso del cambiamento è che ne beneficino tutti, non solo l'1%, ma il 99% per cui è stata pensata e realizzata Proxima.
Tutti i dibattiti, anche in orario preserale e su tematiche molto complesse, sono stati partecipati, spesso da centinaia di persone, per non parlare dei circa 1500 che hanno assistito agli interventi di Varoufakis, Landini, Fratoianni e Marsili giovedì sera. Sabato una fiumana di più di 3000 persone, soprattutto ragazzi e ragazze, ha riempito i Murazzi per il concerto finale. Numeri che, diciamo, non si vedono da anni alle feste delle forze politiche.
Forse perché Proxima è stato un festival di frontiera, diverso dagli appuntamenti politici a cui tutti siamo abituati, che tuttavia non ha rinunciato, anzi ha rilanciato e rinnovato la capacità della politica di analizzare e discutere i fenomeni che attraversano la società. A Proxima abbiamo sfidato le nostre liturgie e i nostri modi di comunicare, senza perdere il senso del nostro impegno.
Anche se non tutti i media hanno dato al festival lo spazio che meritava, siamo contenti che chi ha visto con i propri occhi ciò che capitava ai Murazzi abbia parlato di “un appuntamento azzeccato soprattutto nell'essere ‘pop’, cioè riuscire a comunicare alla gente con un gusto e un linguaggio contemporaneo e ampiamente condivisibile”, e di “una sinistra che ha deciso di correre nel presente, senza dimenticarsi del background culturale”, o abbia preferito non fermarsi alle Ogr e correre a Proxima a sentire Bandakadabra e Willie Peyote, o abbia dichiarato di “non aver mai visto un controvertice così”.
Questo, migliorando ancora, è ciò che dobbiamo continuare a fare: recuperare il terreno perso sul piano dell’egemonia culturale, prima che politica, tornare a parlare con le nuove generazioni, aprire spazi della città, avvicinare le grandi questioni del presente e del futuro a più persone possibile.
Proxima è stata disegnata da tanti e tante, per questo decideremo collettivamente sul suo futuro. Ma di certo non è finita qui.
Ringraziamo tutti coloro che ci sono stati, gli ospiti che sono intervenuti, gli artisti che l’hanno animata, i gestori delle Arcate, i commercianti e i lavoratori, i tantissimi militanti che hanno reso tutto possibile".