Eventi - 09 ottobre 2017, 11:40

Rivoluzione nel design, che si "libera" della schiavitù dell'auto

Secondo una ricerca della Camera di Commercio di Torino, pur rimanendo prevalente nella provincia del capoluogo, in Piemonte si sta allargando il ventaglio delle applicazioni per un settore che vale 14,5 miliardi di fatturato

Il design in Piemonte vale 14,5 miliardi di fatturato, grazie ad oltre 72.500 addetti operanti in 2.677 attività. Un universo articolato, come emerge dall'indagine sul valore economico del design piemontese, realizzata dalla Camera di commercio di Torino insieme al Politecnico.

Se il 66% delle realtà ha sede nel torinese, seguita dal cuneese con il 10%, il settore più rappresentato è quello di sviluppo di servizi di comunicazione (multimedialità, packaging, grafica, web design) con il 21,5%, e non quello dell'automotive. Se quest'ultimo si conferma prevalente nel torinese, con il suo 10% si colloca quinto a livello regionale. Al secondo posto si colloca il design legato all'abitare (progettazione di arredi, complementi, elettrodomestici, illuminazione e oggettistica), al terzo quello dedicato alla persona (abbigliamento, oreficeria, giochi e articoli per l'infanzia) e al quarto quello di eventi, fiere e merchandising.

L'universo è composto in prevalenza da realtà di piccole dimensioni: il 79% ha meno di 5 addetti e il 71% fattura meno di 99mila euro l'anno. Il 64% dichiara di esportare (+7% rispetto a 5 anni fa). In termini di fatturato estero al primo posto si colloca la Francia (17% del complessivo fatturato export), seguita da Stati Uniti (16,4%), Germania (14,6%), Inghilterra (10,3%) e Cina (7,3%).

Tre le sfide, secondo il sindaco Chiara Appendino, che attendono le istituzioni."Dobbiamo riuscire", ha commentato, "a supportare questo ambito che ha potenzialità con dati positivi". "Dobbiamo valorizzare la filiera verticale, in modo che cresca insieme e utilizzare il design per dirigere le politiche". 

Cinzia Gatti