Eventi - 31 ottobre 2017, 09:23

Arriva Flashback 2017: luce sull'arte "tutta contemporanea"

Dal 2 al 5 novembre appuntamento al Pala Alpitour con la quinta edizione della manifestazione

Dal 2 al 5 novembre, presso il Pala Alpitour, arriva Flashback 2017, manifestazione in "l’arte è tutta contemporanea", arrivata alla quinta edizione con nuova sede, nuove gallerie e un nuovo programma che corre in senso inverso.

Si tratta della la più contemporanea fiera di arte antica e moderna, che trae ispirazione dal romanzo fantascientifico di Philip K. Dick dove il tempo va a ritroso, un tempo anti-orario, contro-corrente che rappresenta la diversa prospettiva, il punto di vista soggettivo, la possibilità di guardare in modo differente quanto ci circonda.
L’originalità di Flashback risiede infatti nella capacità di guardare con occhi nuovi le opere d’arte, senza preconcetti legati alla datazione, ma lasciando che sia il momento della fruizione a dettare il reale dinamismo dell’opera e a decretarne l’attualità.
Partendo da questa intuizione le due direttrici, Stefania Poddighe e Ginevra Pucci, hanno costruito un percorso sempre in crescita dove la voglia di sperimentare è andata di pari passo con il rispetto e il tributo alle splendide opere che i galleristi hanno esposto in questi anni.
Partendo quindi dall’edizione del 2013 che scopriva l’enigma del tempo – era la prima volta che l’arte antica e moderna godevano di un appeal contemporaneo – si è passati, nel 2014, al labirinto, attraverso il quale le direttrici hanno condotto gallerie e pubblico permettendo loro di scoprire sinergie nuove e inaspettate; nel 2015 a fare da propulsore alla manifestazione è stata l’energia, ovvero la spinta e la compenetrazione tra arte e vita, mentre nel 2016 si è parlato di nuovo sincretismo, ovvero dell’incontro di culture diverse che generano nuovi mondi.

Ginevra Pucci e Stefania Poddighe: “Arrivate alla quinta edizione possiamo affermare che FLASHABACK rappresenta realmente un esempio della possibilità di unire cultura e mercato in modo da portare benefici a entrambi. La manifestazione nasce e cresce all’interno di questo binomio che rappresenta anche la dualità delle nostre anime.  Tutti i temi affrontati sono spunti di riflessione, domande che anche noi ci poniamo nella nostra quotidianità, e le opere, tutte, sono gli strumenti che utilizziamo per interpretare il nostro presente.”

Il percorso di Flashback è stato condiviso dai suoi sostenitori come testimonia Giovanni Quaglia, Presidente Fondazione CRT: “Guardare il passato con gli occhi del presente, il presente “in senso inverso” – mutuando il sottotitolo di questa quinta edizione di Flashback -, con nuova prospettiva, percorrendo strade non ancora battute, è un modo di vedere la realtà che appartiene anche alla Fondazione CRT, che sostiene quest’appuntamento con la contemporaneità. Innovazione e creatività guidano gran parte delle nostre attività in una duplice chiave: da una parte attraverso il sostegno che accordiamo alle iniziative che danno spazio ai giovani, al loro talento, alle forze creative del territorio; dall’altra, per il tramite dei progetti e delle iniziative che mettiamo in campo in prima persona, battendo strade spesso non ancora solcate. Da pochi giorni nel cuore di Torino ha aperto un nuovo hub internazionale della creatività e dell’innovazione: le OGR, Officine Grandi riparazioni, riqualificate e restituite alla città grazie all’investimento della Fondazione CRT di 100 milioni di euro. Le OGR – che da officina dei treni si sono trasformate in officine delle idee - sono la sfida più straordinaria di tutti i 25 anni di storia della Fondazione CRT. Nel campo dell’arte e della cultura uno spazio di rilievo spetta alla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, che dal 2000 potenzia, con l’acquisto di opere d’arte, le collezioni permanenti della Galleria Civica d’Arte Moderna di Torino e del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. La Fondazione per l’Arte sostiene anche la promozione e lo sviluppo del sistema dell’arte contemporanea a Torino e in Piemonte, promuovendo attività di formazione, espositive, di educazione e di comunicazione. Siamo lieti di sostenere quest’appuntamento con la contemporaneità”.

Flashback giunge quindi a questa V edizione arricchito dalle esperienze precedenti e si prepara, ancora una volta, a guardare all’arte con occhi diversi e con una nuova chiave di lettura, utile non solo a capire il passato, ma anche per rileggere e interpretare il presente.
Con questo spirito è nata la collaborazione con Pascale Marthine Tayou a cura di Galleria Continua; il percorso di vita di Tayou è caratterizzato da un nomadismo artistico, geografico e culturale che hanno contribuito a renderlo uno dei principali protagonisti del panorama artistico contemporaneo. Il suo lavoro si presenta molteplice, indomabile, trascinante, profondo, inatteso, proliferante e variopinto, sempre strettamente legato all’idea di viaggio e d’incontro con l’altro da sé, un viaggio che crea nuove prospettive da condividere.
Plastic Tree - l'opera realizzata site-specific per FLASHBACK - presenta un albero come simbolo della stabilità e della resistenza della natura, le buste di plastica che ne compongono la chioma sono un feticcio, un prodotto base del mondo contemporaneo nella misura in cui accompagna i gesti del consumo urbano. L’installazione si presenta come un oggetto errante che vaga avanti e indietro tra il rurale e l’urbano.
Anche l’Assessora alla Cultura della Città di Torino, Francesca Paola Leon, aderisce al progetto di implicazione personale attraverso l’espressione artistica infatti sottolinea “Torna FLASHBACK in cui arte antica e moderna si incontrano tracciando nuovi percorsi,  aprendo a riflessioni e contaminazioni imprevedibili. Artisti e gallerie attraverso linguaggi diversi stimolano riflessioni sull’arte a partire dalla sua attualità per approdare ad un diverso modo di raccontare, percepire e rappresentare l’arte quale espressione umana “sempre contemporanea”.  La proposta di Flashback si configura e sviluppa per una serie di appuntamenti che hanno l’obiettivo di indagare l’arte e i modi di trattarne: dalla didattica alla valorizzazione di spazi espositivi insoliti, sino alla formazione del pubblico, a cui la manifestazione rivolge un invito ad implicarsi personalmente attivando il proprio senso critico. Flashback, dunque!”

A ospitare l’imponente opera di Tayou, così come le numerose gallerie e il corposo programma, è, per la prima volta, il foyer centrale del Pala Alpitour con l’ingresso unico da piazza d’armi che il collettivo di architetti startarch ha ridisegnato concependo un allestimento tutto color magenta, il colore di quest’anno.
Numerose le new entries e alcuni graditi ritorni, punti di riferimento per l’arte antica come W. Apolloni da Roma, Walter Padovani e la Galleria Silva da Milano e Cesare Lampronti con le sue gallerie di Londra e Roma. E anche per quanto riguarda l’arte moderna molte rinomate gallerie hanno scelto per la prima volta FLASHBACK, come la Galleria Frediano Farsetti da Firenze, la Galleria Allegra Ravizza con sedi in Svizzera e negli USA, la Galleria Russo da Roma, la Galleria Torbandena di Trieste e Tornabuoni Arte, con sedi a Firenze, Milano, Forte dei Marmi, Parigi e Londra.

Tra i preziosi tesori che si potranno ammirare in fiera la splendida Betsabea al bagno firmato Artemisia Gentileschi e Bernardo Cavallino (1626-38) esposto da Cesare Lampronti, l’olio su tela La sete dei Crociati sotto Gerusalemme di Francisco Hayez della galleria W. Apolloni, il ritratto di John Belasyse di Anthon Van Dyck, allievo di Rubens e universalmente riconosciuto come il più importante ritrattista di tutti i tempi, presentanto dalla Galleria Robilant + Voena, la Madonna e Bimbo con San Giovannino di Abraham Janssens (1615 ca.) della Galleria Luigi Caretto e la Sibilla in terracotta della prima metà del VIII sec. della Galleria Walter Padovani. Ma anche una Pietà in legno scolpito di Jean de Chetro (ca. 1470) presentato da Flavio Pozzallo, l’olio su tela di Martin Van Meytens, il Giovane (1728) di Benappi, L’ultima cena del bolognese Francesco Cavazzoni dalla collezione Bentivoglio D’Aragona di Carlo Orsi e alcuni olii su rame di Jan Brueghel (1635 ca.) di Caretto&Occhinegro.

Per la sua V edizione FLASHBACK presenta un focus sul Futurismo, in quanto movimento che grida alla centralità dell’uomo, del concetto di umanità e di condizione umana, elementi necessari per ripensare e ricostruire il nostro presente. Alcune tra le maggiori gallerie di arte moderna porteranno dunque una selezione di opere che rappresentano trasformazione sociale, cambiamenti politici, movimenti di popoli, tutti fattori che arrivarono a cambiare completamente la percezione delle distanze e del tempo, "avvicinando" fra loro i continenti.

FLASHBACK guarda all’arte “in senso inverso”, inverte la prospettiva, cambia il punto di vista e racconta l’attualità delle opere esposte, da Tayou a Artemisia Gentileschi, da Burri a Anthon Van Dyck, per approfondire il movimento del Futurismo e concedersi un salto nel tempo riflettendo sul processo creativo con la mostra di Phillip King BEHIND ICONIC SCULPTURES. The creative process evolution, a cura di Patrizia Bottallo, che presenta lo studio del concepimento dell’idea artistica di uno tra i più importanti scultori inglesi della seconda metà del secolo scorso. Tornando a una riflessione sulla nascita della manifestazione e sul tema dell’immortalità, FLASHBACK, l’arte è tutta contemporanea, ritrova le proprie radici con Luca Tomìo che presenta un progetto espositivo intitolato L'arte che non c'è, dove cui spicca per rarità un misteriossimo autoritratto di Gino De Dominicis.

E come ogni anno, a partire dalla prima edizione del 2013, accompagna e rafforza la concettualità della fiera, il progetto FLASHBACK è OPERA VIVA, progetto con il quale l’artista Alessandro Bulgini dichiara la manifestazione e tutti i capolavori presentati Opera Viva. Nel 2014 Opera Viva lascia gli spazi dell’arte per inoltrarsi anche in periferia con Opera Viva Barriera di Milano che, con la curatela di Christian Caliandro, segna il countdown alla fiera.  Quest’anno il progetto era liberamente ispirato alle Operette morali di Giacomo Leopardi che si connette idealmente al Philip K. Dick di  In senso inverso (1967) nel segno di una differente percezione della storia e della memoria artistica: il tempo comincia a scorrere all’indietro riportando in vita ciò che era morto e sepolto; il contemporaneo autentico consiste nel collasso delle dimensioni temporali; l’arte serve a ridefinire noi stessi, a riconfigurare la nostra identità, a costruire la memoria di chi siamo stati e soprattutto di chi potremo essere. Non è una ricerca archeologica nel nostro passato (prossimo o lontano), ma la consapevolezza di quanto questo sia parte integrante e viva del nostro spazio di esistenza. Il manifesto vuole essere un assaggio di tutto questo: è una finestra, e al tempo stesso un’intercapedine. Un interstizio che ci aiuta a intravedere ciò che è stato, e ciò che verrà.
I lavori di Raffaele Fiorella, Calixto Ramirez, Cristiano De Gaetano, Fabrizio Bellomo, Roxy in the Box e Alessandro Bulgini, insieme a tutti i frammenti di vita raccolti, sono riuniti in un’unica mostra per raccontare questa finestra aperta sul mondo e per il mondo.

L'apertura al pubblico sarà dalle 11 alle 20. Biglietti: intero: EURO 10; ridotto: EURO 8; riduzioni previste per legge; ridottissimo: EURO 5, Abbonamento Torino Musei, Abbonamento Musei Lombardia Milano, Torino + Piemonte Contemporary Card, gratuito: gratuita’ previste per legge, gratuità giovedì 2 novembre per abbonamenti convenzionati, Museo Ettore Fico.

r.g.