Sono sette e rappresentano i volti della medicina del futuro.
Sono i ragazzi che questa mattina, presso l'aula magna Dogliotti delle Molinette, hanno concluso con la cerimonia di consegna dei diplomi il loro percorso di formazione in Medicina sperimentale. Una strada che si è affiancata, a partire dal secondo anno, al normale percorso curricolare di Medicina, portando però i ragazzi all'interno dei laboratori, battendo nuove strade didattiche meno standardizzate rispetto ai compagni di corso.
I medici del futuro rispondono al nome Irene Catalano, Andrea Saglietto, Matteo Maria Ottaviani, Neftj Ragusa, Martina Tetti, Andrea Marcinnò e Giovenale Moirano. Sono i primi, ma apriranno la strada ad altri che verranno dopo di loro.
"Nel 2012 L'Università di Torino ha istituito un MD-Phd, percorso didattico aggiuntivo al Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, per creare medici scienziati in grado di fare ricerca - spiega la professoressa Maria Flavia Di Renzo, che è presidente del Programma -. Si tratta di percorsi che esistono già in USA, Asia e nel resto d'Europa dagli anni 90-2000. E' un percorso pensato per studenti molto motivati, che garantisce una con borsa di studio, l'esenzione tasse universitarie e altre agevolazioni, ma in cambio chiede molto, come una media altissima di 28/30 entro la sessione d'esami autunnale e ricerca costante".
Una selezione dura, dunque, cui si può accedere al termine del primo anno di Medicina attraverso un concorso nazionale. "Di decine di domande ne rimangono poche, i migliori", sottolinea la professoressa Di Renzo.