Il Piemonte continua a risalire la china. Lo conferma l'ultima indagine di Bankitalia, con indicatori che spaziano attraverso una crescita diffusa sia in termini di settori che di dimensioni, anche se le aziende più grandi mostrano ancora un passo più spedito. Bene il mercato interno, così come l'export, ripartito dopo qualche impaccio del passato recente. In miglioramento pure il fatturato.
Nei primi sei mesi, in particolare, sono ripartiti gli investimenti e le previsioni per il futuro sono decisamente positive. Oltre 35 punti di differenza tra chi prevede aumento di ordini e produzione e chi invece resta pessimista..
Ad avere un ruolo particolarmente importante sembrano essere gli incentivi fiscali legati a Industria 4.0.
Unico tasto dolente, per quanto in miglioramento, è il comparto delle costruzioni.
In termini di occupazione, però, a fronte di un sostanziale mantenimento dei livelli, con la fine degli incentivi la composizione si sta riportando verso i contratti a termine. Ma migliora la fascia dei giovani, spesso tra incudine e martello: quasi due i punti percentuali recuperati. Restano in ogni caso lontani i livelli pre crisi in senso più generale.
Terzo elemento importante è quello del credito, che si mostra in moderato aumento, anche se a due facce: mentre appaiono più vivaci i prestiti alle famiglie (+6,7%) grazie anche a mutui con tassi molto bassi e sempre più in forma "fissa", resta più lento l'andamento dei finanziamenti alle imprese. Sempre per quanto riguarda le famiglie, anche il credito al consumo si muove, in scia a una disponibilità di spesa superiore al passato.
In generale, la qualità del credito è in miglioramento, mentre a zavorrare un po' i finanziamenti alle imprese contribuisce anche una domanda meno forte, vista la forte liquidità delle aziende. Le condizioni, comunque, restano accomodanti.