Il Ministro dei beni e delle attività culturali, Dario Franceschini, torna a dedicarsi alla scrittura con lo stesso tocco lieve e ironico, a tratti nostalgico, dei quattro precedenti romanzi. E offre ai lettori venti racconti dalle atmosfere rarefatte e surreali, intrisi di una sorta di realismo magico tutto padano. È Disardona e altre storie (La nave di Teseo), al Circolo dei lettori mercoledì 22 novembre, ore 18. Dario Franceschini dialoga con Carlo Petrini, fondatore di Slow Food.
Uomini storditi di fronte alla vastità del mare, nebbie che avvolgono la pianura, ricordi e amori lontani: secondo l’autore è nelle cose più semplici della vita che si nasconde la felicità. Disadorna, infatti, è fatto di storie sospese, schegge di vite. Meno di cento di pagine in cui si ritrovano luoghi d’origine del Ministro, come Ferrara, il Delta del Po. In apertura la citazione è di Gian Antonio Cibotto, giornalista e scrittore scomparso questo agosto: «È inutile cercare sulla carta le località nominate. L'esattezza geografica non è che una illusione. Il Delta padano, per esempio, non esiste. Lo stesso dicasi, a maggior ragione, per Scano Boa. Io lo so, ci sono vissuto». Il titolo si riferisce alla prima storia, protagonista uno scrittore, Paco Tovar, che a Bogotà è in crisi creativa e proprio un albergo sul Po gli restituisce l’ispirazione. Dal libro: «Tutto sommato la camera era decente, anche pulita, ma si intuiva che non veniva abitata da molto tempo, forse dall'aria stantia o da quei colori sbiaditi, chissà». L'ultimo racconto, invece, narra di un ex ministro, anziano e malato di Alzheimer, che non ricorda più nulla del proprio passato, non sa di esser stato un politico importante. Riuscirà a trovare i ricordi grazie a un viaggio nella sua città natale, Ferrara, compiuto insieme alla nipote. E poi un contadino analfabeta, Angiolina la sarta che cuce prima della liberazione di Ferrara, un grande tricolore, la storia del siriano Nizar che è anche il racconto della Roma multietnica dell’Esquilino.
Il ministro-scrittore, torna quindi alla scrittura, dopo aver esordito con Nelle vene quell'acqua d'argento (Bompiani), vincitore del Premier Roman di Chambéry, scegliendo la forma-racconto con Disardona, racconti che sono quasi degli incipit.