Attualità - 17 novembre 2017, 18:54

La "Giornata di studi sulle riforme istituzionali" svoltasi alla Cavallerizza Reale

L'evento promosso dal Centro per l'eccellenza e gli Studi Transdisciplinari ha riscontrato un grande interesse

"Il referendum ha segnato una frattura molto importante e ha anche rappresentato un macigno sulla questione delle riforme, almeno per questa legislatura che sta terminando. Questa Giornata di studi accende forse un dibattito disperato? Sicuramente è un'occasione importante perché è giusto riflettere sulla questione riforme che non si può ancora definire risolta".

Così Alessandra Sardoni, giornalista di La7, apre la tavola rotonda in corso ora nell'Aula Magna della Cavallerizza Reale, che vede coinvolti in qualità di relatori Anna Finocchiaro, Ministra per i Rapporti con il Parlamento, Beniamino Caravita di Toritto, professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nella Sapienza Università di Roma e Ugo De Siervo, Presidente emerito Corte Costituzionale.

Il dibattito conclude la Giornata di Studi sulle Riforme Istituzionali promossa dal CEST - Centro per l'eccellenza e gli Studi Transdisciplinari e realizzata con il patrocinio dell’Associazione Italiana Costituzionalisti, della Camera dei Deputati e del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino.


L'iniziativa ha visto susseguirsi, alle ore 11 e alle ore 15, due sessioni tematiche dedicate rispettivamente a Evoluzione della forma di governo Potenzialità e limiti del sistema parlamentare.

Nella sessione mattutina sulle nuova legge elettorale e i suoi rapporti con le istituzioni italiane, si è affrontata la problematica della rappresentanza e della disaffezione dell’elettorato nei confronti della classe politica. La sessione è stata coordinata dal Prof. Sergio Foà. Mario Dogliani, professore emerito di Diritto costituzionale nell’Università di Torino ha evidenziato lo scollamento fra cittadini e istituzioni e la sua ricaduta sul funzionamento delle istituzioni, suggerendo la costruzione di nuovi modelli di rappresentanza.

Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza politica nell’Università di Bologna & nella John Hopkins University SAIS, ha evidenziato con forza polemica i numerosi problemi riguardanti le formulazioni delle legge elettorali della Repubblica fornendo alcuni stimoli e suggestioni relative alla nuova legge elettorale, il c.d rosatellum. Da ultimo Giovanni Tarli Barbieri, professore ordinario di Diritto costituzionale nell’Università di Firenze, ha minuziosamente analizzato i profili normativi della vigente legge elettorale, sottolineando storture e inefficienze. 

La sessione pomeridiana si è incentrata sul tema delle riforme istituzionali da molteplici punti di vista. In primo luogo si è analizzato il ruolo dei parlamentari nei processi decisionali presso le due Camere. Dopo l’introduzione di Massimo Cavino, professore ordinario di Diritto costituzionale nell’Università del Piemonte Orientale , la relazione di Luca Verzichelli, professore ordinario di Scienza politica nell’Università di Siena, ha evidenziato le criticità del sistema partitico e le conseguenze della multilevel governance sul sistema bicamerale. In un secondo momento, Nicola Lupo, professore ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nella LUISS “Guido Carli” di Roma, ha preso in considerazione le conseguenze della nuova legge elettorale sulle funzioni e le procedure delle due camere evidenziando la tensione che esiste tra diritto e politica, ma anche tra esigenza di omogeneità e di differenziazione nel nostro bicameralismo.

Le tensioni predette sono state poi oggetto di un’indagine approfondita nella relazione di Andrea Manzella, già professore ordinario di Diritto costituzionale e presidente del Centro Studi sul Parlamento della LUISS “Guido Carli” di Roma,  che ha evidenziato il valore del Parlamento nel rappresentare e strutturare le comunità a livello territoriale nonché il valore che ha il contesto sovranazionale nell’esperienza istituzionale italiana. Da ultimo, Massimiliano Malvicini, dottorando della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e membro del CEST, ha evidenziato le ragioni storiche dello studio della cd. razionalizzazione del sistema parlamentare, ponendo inoltre in rilievo le più recenti sperimentazioni in ambito partecipativo e decisionale attivate alla Camera ed al Senato.

c.s.