Politica - 24 novembre 2017, 07:17

Di Maio a Torino: trasporti ed energia in primo piano nel programma nazionale del M5S

Il leader grillino: “L’obiettivo principale dei nostri punti è quello di migliorare la qualità della vita dei cittadini. Per cambiare il paese abbiamo bisogno di soldi nella direzione giusta”

Il Movimento 5 stelle, “in tour” per presentare ai cittadini italiani i propri obiettivi a proposito dell’ambiente e della mobilità, ha toccato ieri sera anche la città di Torino, dove l'attesa era tutta per Luigi Di Maio, leader in pectore dei grillini. 

Il Movimento 5 stelle ha infatti una meta precisa: le elezioni politiche di marzo 2018. E in quest’ottica, ha promosso il programma di appuntamenti per presentare il proprio programma nazionale relativo ai trasporti e all’energia. “L’obiettivo principale dei nostri punti - ha detto Di Maio - è quello di migliorare la qualità della vita dei cittadini. Per cambiare il paese abbiamo bisogno di soldi nella direzione giusta”

Per quanto riguarda l'energia, in particolare, il programma dei Cinque Stelle prevede, in primo luogo, – come ha anche specificato il deputato Davide Crippa nel suo intervento – politiche che scoraggino l’uso di benzina e gasolio, promuovendo il progressivo abbandono delle fonti fossili con diverse fasi a medio (2030) e lungo termine (2050). Dal 2020, il carbone non sarà più utilizzato per la produzione di energia elettrica e le centrali a gas naturale potranno sostituire quelle a carbone. Intende favorire, poi, uno spostamento degli incentivi statali verso le rinnovabili, riducendo del -37% i consumi e l’efficienza energetici rispetto a quelli del 2014. Sostiene, inoltre, la migrazione dei consumi termici verso il vettore elettrico, soprattutto attraverso l’autoproduzione da fonti rinnovabili e in particolare per le aree con alti livelli di inquinamento dell’aria, anche utilizzando terreni marginali per impianti energetici rinnovabili. Ancora, gli iscritti hanno votato per una democrazia energetica, per lo stop all’energia nucleare, anche importata, per lo stoccaggio domestico – attraverso misure che favoriscano l’accumulo dell’energia nelle sue varie forme, privilegiando la diffusione di piccoli impianti domestici, sia a servizio della produzione distribuita di energia da fonti rinnovabili sia al fine di stabilizzare la rete elettrica –, e, infine, per un addio al petrolio anche nei trasporti e nell’agricoltura, entro il 2050.

Per quanto concerne i trasporti, “il programma è molto semplice”, come ha sottolineato il deputato Michele Dell’Orco. “Lo scopo è quello di prendere le risorse da dove non servono per porle dove sono necessarie. Abbiamo, quindi, individuato una decina di grandi opere che noi riteniamo inutili, perlopiù situate al nord, di cui vorremmo utilizzare le fonti per investirle nel Trasporto pubblico locale – bus, treni regionali, rinnovo parco mezzi, il più vecchio in Europa – e per rendere i trasporti moderni, capillari e non inquinanti”. “In questa prospettiva – ha continuato – intendiamo: rendere più competitivo l’acquisto delle auto elettriche rispetto a quelle a benzina e diesel; investire sulla sicurezza stradale – ogni anno, in Italia, sono quasi 4000 i morti per incidenti –, cambiando la mentalità attraverso la cultura, come accade negli altri paesi europei; migliorare i manti delle strade, la cartellonistica, i guard-rail; e, infine, garantire il trasporto merci su ferro”.

Proposta anche la razionalizzazione degli aeroporti – sono 99 quelli aperti al traffico civile – la cui pianificazione infrastrutturale è stata dettata, secondo il Movimento, più da logiche politico-clientelari e localistiche che da reali interessi nazionali e di soddisfazione dei bacini d’utenza, creando, così, un assurdo gioco competitivo tra territori – perché spesso molto vicini tra loro.

L’aria e l’ambiente – ha concluso la sindaca, Chiara Appendino – sono beni comuni, che ciascuno di noi ha l’obbligo di tutelare, nell’esercizio delle proprie scelte di vita. La nostra responsabilità, oltre a quella di attuare politiche che decidano dove investire le risorse, risiede anche nel compiere delle valutazioni personali che tutelino l’interesse della comunità”.

 

 

 

 

 

 

Roberta Scalise