Nuovi segnali positivi per l'economia della nostra regione. Lo dicono i numeri di Unioncamere, elaborati insieme a Confindustria e due delle banche principali come Intesa e Unicredit. Il terzo trimestre ha portato conferme per quanto riguarda lo stato di salute generale del tessuto produttivo, a cominciare dalla manifattura che ha visto la produzione crescere del 2,7% rispetto al terzo trimestre 2016. Un movimento di risalita che coinvolge un po' tutti i principali settori e che dà continuità ai +4,5 e +3,2 rispettivamente del primo e del secondo trimestre dell'anno. Unica eccezione, la filiera del legno, mentre i mezzi di trasporto si sono mantenuti stabili, senza seguire l'impeto di crescita collettivo.
Bene anche gli ordinativi (sia sul mercato interno, con un +2,3% che dall'estero, con un +5,8%). Il fatturato cresce del 3,7% e quello derivante dall'export contribuisce con un +4,9%. In linea anche l'aumento dell'utilizzo degli impianti, con un 64,4%.
"Possiamo dire di essere sulla strada giusta - commenta Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte -: le nostre imprese producono, ottenendo buoni risultati soprattutto grazie alla loro capacità innovativa e organizzativa, sia per il mercato interno che per quello estero. E lo fanno con un rinnovato entusiasmo che speriamo possa avere effetti positivi anche sull’occupazione, soprattutto giovanile. È però compito imprescindibile delle istituzioni governative agevolare questo percorso di crescita con politiche tese alla sburocratizzazione, alla riduzione del digital divide e alla crescita dei processi di internazionalizzazione, politiche che ora più che mai risultano cogenti e necessarie. L’impresa non può essere lasciata sola”.