Attualità - 05 dicembre 2017, 17:13

"Consumo di suolo: approvare la legge al più presto per salvaguardare i nostri territori"

L'appello lanciato da Coldiretti Piemonte: "Il 70% delle aree consumate insistono su suoli agricoli"

Il consumo di suolo, a livello nazionale, fa perdere alla produzione agricola 400 milioni di euro all’anno con pesanti effetti dal punto di vista economico, occupazionale, ma anche ambientale e sono saliti a 7145 i comuni italiani, ovvero l’88,3% del totale, che sono a rischio frane e/o alluvioni, secondo le elaborazione Coldiretti su dati Ispra in occasione della giornate mondiale sul consumo del suolo.

L’ultima generazione è responsabile della perdita in Italia di oltre ¼ della terra coltivata (-28%) per colpa della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato che ha ridotto la superficie agricola utilizzabile in Italia negli ultimi 25 anni ad appena 12,8 milioni di ettari.

In Piemonte il consumo di suolo complessivo è di circa 175.000 ettari pari quindi al 6,9% della superficie totale regionale che è di 2.540.000 ettari. In termini assoluti e come è visibile nell’immagine allegata la provincia di Torino con oltre 59.800 ettari di superficie consumata è la provincia con il valore più alto, seguita nell’ordine da Cuneo (37.800), Alessandria (26.450), Novara (15.100), Asti (11.507) Vercelli (10.600), Biella (7.400) e in ultima posizione dalla provincia del Verbano Cusio Ossola con circa 6.500 ettari . La provincia di Torino si conferma, quindi, come l’ambito che contribuisce maggiormente al fenomeno di consumo complessivo regionale incidendo per il 34,1% seguita da Cuneo (21,6%), Alessandria (15,1%), Novara (8,6%), Asti (6,6%), Vercelli, (6,1%), Biella (4,3%) e Verbano Cusio Ossola (3,7%). Infine, circa il 70% delle aree consumate insistono su suoli agricoli.

“Rispetto al 2015, nella nostra regione, si è verificato un leggero aumento dello 0,23% della superficie di suolo consumato pari a 400 ettari anche se, in confronto ad altre regioni del nord Italia, il Piemonte ha valori percentuali più bassi e questo è sicuramente un dato confortante – sostengono Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale -  Occorre, però, accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo, ormai da alcuni anni ferma in Parlamento, che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio. Dobbiamo continuare a difendere il nostro patrimonio agricolo dandogli un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico. Su un territorio meno ricco e più fragile per il consumo di suolo si abbattono i cambiamenti climatici con sconvolgimenti sempre più intensi e frequenti”.

L’esigenza di difendere il suolo si è estesa a livello comunitario dove la task force, formata da ACLI, Coldiretti, FAI, INU, Legambiente, LIPU, Slow Food e WWF e altre 500 associazioni promotrici di “People4Soil”, ha aderito al network europeo (www.salvailsuolo.it) e ha lanciato un appello rivolto alla Commissione Europea, che fa riferimento all’obiettivo delle Nazioni Unite di fermare il degrado di suolo a livello globale entro il 2030.

c.s.