"Non si impara tutto sui libri. Uno studente va formato a tutti tondo, come cittadino". Così Anita Tabacco, vicerettore del Politecnico per la didattica sintetizza il motivo per cui l'ateneo ha abbracciato con convinzione la partnership con l'Associazione Abbonamento Musei Torino Piemonte.
Saranno oltre 16mila gli studenti che potranno usufruire dell'abbonamento e da dicembre l'occasione sarà offerta anche ai dipendenti del Politecnico, che sono circa 2800. "Un'opportunità di crescita per tutti, siamo orgogliosi di far partire questa esperienza per una tessera che esiste ormai da vent'anni - commenta Dino Berardi, presidente dell'Associazione -. A oggi sono più di 200 i siti che sono coinvolti, tra musei e siti archeologici, castelli e molto altro nell'offerta culturale regionale a disposizione dei cittadini".
"È un'operazione di welfare culturale - aggiunge - che ha garantito risultati importanti fino a oggi". I numeri parlano di 130 mila abbonati nel 2016 per quello che è una caso unico in Italia. E quest'anno si punta a superare questo risultato, visto che a oggi si contano 98 mila tessere, ma con una proiezione superiore alla quota dello scorso anno. "I ventenni entreranno dirompenti - conclude - e ci aiuteranno ad alzare l'età media degli abbonati, che non è mai stata molto bassa, stabile intorno ai 52 anni".
Ci saranno punti di informazione fissi nel Politecnico, ma non mancheranno eventi ad hoc. "Sarà esteso agli studenti in regola con gli esami, in modo che una preparazione seria e rigorosa dal punto di vista tecnico e scientifico abbracci anche un percorso culturale a tutto tondo", commenta il rettore del Politecnico, Marco Gilli. "Ma è interessante che sei quasi 19mila che ne avevano diritto per merito, i 16500 che partecipano al progetto lo hanno scelto. Ed è un elemento importante. Senza considerare che circa il 50% dei nostri studenti arriva da fuori Piemonte e quindi è anche un motore di promozione del territorio".
"Anche gli ingegneri hanno un'anima - commenta scherzando l'assessore comunale alla Città universitaria, Marco Giusta - ed è un'anima che ha fame e va saziata. E poi, ormai, il mondo del lavoro e la società chiede sempre più di adattarsi al contesto e una formazione monodirezionale non lo permette, se non è abbinato ad altre conoscenze. Arte e cultura vanno in questa direzione. Il Politecnico lancia una sfida, vedremo se ci sarà chi saprà coglierla".
"Ne facciamo stampare delle altre senza problemi", sorride Berardi.