Il 26 gennaio alle 15 è l’ora X. Una data e un’ora che, come ha detto l’Assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta, diventano il simbolo di un cambiamento che dovrà caratterizzare l’attività del nuovo Ospedale, un’ottima struttura, moderna e all’avanguardia. E’ quella, infatti, la data che l’Assessore ha indicato per l’inaugurazione del nuovo Ospedale di Chivasso: il taglio del nastro avverrà in assenza dei pazienti, che saranno trasferiti nei giorni successivi e fra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, entrerà in attività il nuovo Pronto Soccorso. “Ricordo l’ingresso dell’Ospedale monumentale” ha detto Saitta rivolto ai molti Amministratori del Chivassese riuniti a Palazzo Santa Chiara per questo incontro così atteso, per avere notizie certe sul futuro del terzo lotto dell’Ospedale, “E ho visto il Pronto Soccorso: ecco, da gennaio in avanti, tutto questo non dovrà più esserci, si volta pagina”. Un grande riconoscimento va al personale medico e infermieristico che ha sempre operato con il massimo impegno, nonostante gli spazi non siano stati, in questi anni, adeguati a supportare il numero di passaggi del Pronto Soccorso di Chivasso, stimati in oltre 53 mila l’anno.
Insieme all’assessore Saitta, a dare risposte sul nuovo Ospedale e sui progetti sanitari che interesseranno il territorio, erano presenti anche il Direttore generale dell’Asl To4, Lorenzo Ardissone, il Direttore sanitario, Mario Traina, e il Direttore sanitario dell’Ospedale, Alessandro Girardi.
“Nonostante quanto è stato scritto dalla stampa locale – ha detto Ardissone -, non ho mai considerato Chivasso come la Cenerentola dell’Azienda Sanitaria”, concetto che è stato ribadito da Saitta, che ha negato qualsiasi intenzione, da parte della Regione, di dare maggiore importanza a Ivrea, piuttosto che a Ciriè. Insieme all’Ospedale si è parlato anche della criticità dei trasporti, in particolare del trasporto pubblico, che rendono davvero difficoltosi i collegamenti con i presidi ospedalieri dell’Asl To4, un problema che deve essere risolto principalmente insieme alla Regione. Saitta ha convenuto anche sulla necessità di affrontare un nuovo studio epidemiologico del territorio, dal momento che i dati precedenti risalgono al 2013. Ed anche ha sottolineato la necessità di rivolgere un’attenzione speciale alla discarica, sia appurando se vi sia la necessità di maggiori controlli da parte di Arpa e sia per quello che riguarda un’indagine epidemiologica. Saitta ha anche chiesto che venga attivato un Tavolo con gli amministratori locali per un confronto costante sulle necessità del territorio. Ma sia Ardissone che Saitta hanno insistito su di un punto: negli ultimi anni la composizione della popolazione è radicalmente cambiata, la popolazione invecchia ed ha bisogno di qualche cosa di diverso dall’Ospedale, perché ricoverare un anziano in Ospedale spesso è un fargli violenza; l’anziano va assistito per quanto più possibile a casa, attraverso un sistema di assistenza territoriale che abbia l’autorevolezza del Pronto Soccorso, che abbia personale adeguato a rispondere alle esigenze quotidiane delle persone anziane, che vogliono sapere quali medicine prendere, come prenderle e così via, aiutandoli a superare le loro paure ed incertezze. E nei prossimi anni questa sarà la vera sfida della Sanità.