E' arrivata nel primo pomeriggio a Vicoforte Mondovì la bara, avvolta nella bandiera dei Savoia, con all'interno la salma dell'ex re Vittorio Emanuele III. Il feretro è stato benedetto dal rettore don Meo Bussone, accompagnato dal suono del Silenzio fuori ordinanza, eseguito dagli Alpini.
Era da poco passato mezzogiorno, invece, quando - dopo esattamente settant'anni - la salma era tornata sul suolo italiano, atterrando a Cuneo Levaldigi. Vittorio Emanuele III era il re del nostro Paese quando - in occasione della Seconda Guerra Mondiale - fuggì e abdicò a favore del figlio Umberto II poche ore dopo l'armistizio con gli Alleati.
Dopo l'arrivo nei giorni scorsi - da Montpellier - delle spoglie della regina Elena, sua moglie, oggi è toccato al sovrano di casa Savoia. Raggiungerà la consorte in uno dei loculi del Santuario di Vicoforte Mondovì.
Ma non mancano già le polemiche, tra chi - come gli attuali discendenti - vorrebbe che i due corpi venissero trasferiti al Pantheon di Roma e chi, invece, contesta anche soltanto il rientro in Italia delle due salme.