Il meglio dell'Europa - a livello di teenager e robotica - è raccolto in questo ore nell'aula magna del Politecnico. Ma in collegamento ci sono anche i loro colleghi-avversari americani (riuniti al Mit di Boston) e quelli australiani, a Sydney.
Tutti - compresi i 150 europei, tra cui alcune squadre torinesi - passeranno queste ore guardando verso l'alto: sono i partecipanti dell'edizione 2018 di Zero Robotics, competizione che sfida i ragazzi delle scuole superiori a creare il software migliore per far compiere a un robottino una determinata missione.
Ogni squadra partecipante ha dunque preparato un programma e quelli arrivati oggi alla selezione finale li hanno mandati in orbita, presso la Stazione Spaziale internazionale, dove "comanderanno" alcuni robottini sferici. Saranno loro, osservati dalla Terra, che in queste ore e fino a stasera si sfideranno cercando di portare a termine una missione particolare: simulare l'atterraggio su una luna di Saturno, dove dovranno raccogliere dei campioni di terreno e poi dovranno tornare indietro, evitando le insidie dello Spazio.
A rappresentare il vecchio Continente ci sono ragazzi provenienti da Italia, Francia, Russia, Germania, Grecia, Polonia, Romania e Regno Unito. Tra gli italiani, tre istituti sono piemontesi. "In tutto le squadre in Europa sono 21 - spiega il professor Leonardo Reyneri, docente del Politecnico e organizzatore della competizione per l'Europa - ma Zero Robotics ha coinvolto fino a 600 studenti, nelle sue fasi precedenti, appartenenti a molte scuole italiane".
Le sfide, organizzate in un vero e proprio torneo, andranno avanti sotto gli occhi attenti degli astronauti della Stazione fino a questa sera, quando sarà proclamata la squadra vincitrice.