L’ennesima conferma della chiusura dell’Embraco, l’azienda del gruppo Whirlpool, è un disastro. Lo è soprattutto per i 500 lavoratori che perderanno il posto di lavoro ma anche per l’economia piemontese e italiana.
Ora tutti i riflettori sono puntati su Riva di Chieri, ma quando le luci si spegneranno i lavoratori e loro famiglie finiranno nell’oblio come successo ai dipendenti della De Tomaso? Ad oggi la politica è stata impotente. Non ha avuto la forza necessaria di dialogare con Whirlpool, il colosso statunitense degli elettrodomestici.
Siamo di fronte ad una grave emergenza sociale che richiede un intervento immediato in cui la vera preoccupazione sia il destino dei lavoratori e non il consenso elettorale.
Gli ammortizzatori sociali al momento ipotizzati sono misure tampone che costringerebbero i lavoratori a rimanere in un limbo in attesa di proroghe. E’ assolutamente necessario, invece, garantire la dignità dovuta ai lavoratori che in passato hanno saputo compiere sacrifici nel nome dell’azienda e permettere loro di formarsi e cercare un nuovo posto di lavoro senza l’angoscia di rimanere privi del sostentamento necessario a se stessi e alle loro famiglie.