Attualità - 16 gennaio 2018, 16:27

Anche da Torino in treno ad Auschwitz. Per non dimenticare una tragedia storica

Saranno 1400 gli studenti da tutta Italia che viaggeranno a febbraio partendo dal Brennero. Di questi 600 sono piemontesi e 40 sono universitari. Maida, docente di Storia Contemporanea: "Ogni giorno sentiamo utilizzi rozzi e sbagliati di questa vicenda terribile. Ecco perché un progetto simile è fondamentale"

Un'esperienza con un pubblico di studenti trasversale, non solo legato a Storia, che oltre ai crediti dona la possibilità di costruire - nel vero senso del termine - un cammino che porta ad Auschwitz.

E muove i suoi passi dall'ateneo umanistico di Torino, insieme all'istituto piemontese per la storia della resistenza e della società contemporanea Giorgio Agosti, al centro Einstein si studi internazionali e all'associazione Deina Torino. 

Si chiama "Promemoria Auschwitz" ed è un progetto nazionale che con due treni (dal 9 al 15 febbraio, il secondo riguarderà l'università di Torino) parte dal Brennero con direzione Cracovia, da cui i ragazzi si muoveranno verso gli ex lager di Auschwitz e Birkenau. Già i viaggi, a bordo di un mezzo evocativo come il treno, serviranno a stimolare il lavoro tra gli studenti.

In tutto saranno 100 gli universitari coinvolti, 40 da Torino e altri 60 provenienti anche da due atenei di Milano (Bicocca e Statale, 30 ciascuno). "Ogni giorno ci rendiamo conto degli utilizzi sbagliati e rozzi di Auschwitz e questo conferma l'importanza di un corso come questo", spiega Bruno Maida, docente di Storia contemporanea all'Università di Torino.

Lo scorso anno l'Università ha sostenuto le spese per partecipare alla quota con 10mila euro, mentre quest'anno la quota è salita a 13 mila. Oltre agli universitari, in tutto saranno 600 i partecipanti in arrivo anche dagli istituti superiori del Piemonte (da Moncalieri, Grugliasco, Nichelino, Leinì, Orbassano, Pinerolo, Volvera e altre province).

Con l'aggiunta degli studenti in arrivo anche da altre regioni italiane, la quantità totale di ragazzi arriva a 1400. Dal Trentino alla Sicilia.

Stupisce positivamente che accanto a studenti di storia ci siano molti iscritti di medicina, scienze motorie e altre facoltà meno "specialistiche" rispetto agli studi di storia. I viaggi sono stati preceduti da una serie di incontri e seminari formativi che si concluderanno giovedì.

Massimiliano Sciullo