Attualità - 21 gennaio 2018, 12:20

Embraco, i lavoratori incontrano il Presidente del Senato Grasso:"Una multinazionale non può cancellare così i nostri diritti"

La lettera è indirizzata anche al Presidente della Camera Laura Boldrini e al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Prosegue la mobilitazione dei lavoratori Embraco, per difendere il proprio posto di lavoro, dopo i 500 licenziamenti e la chiusura dello stabilimento di Riva presso Chieri annunciati nelle scorse settimane dai vertici dell'azienda. Oggi una delegazione dei dipendenti dello stabilimento specializzato nella produzione di compressori per frigoriferi ha incontrato il Presidente del Senato Pietro Grasso, a Torino per l’apertura della campagna elettorale di “Liberi e Uguali”.

Gli operai hanno consegnato a Grasso una lettera indirizzata a lui, una al Presidente della Camera Laura Boldrini e una per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in cui ripercorrono le tappe e i motivi che hanno portato l’Embraco ad annunciare i licenziamenti :”a causa della prossima e definitiva cessazione di ogni e qualsivoglia attività produttiva”.

“Ci appelliamo a voi: una multinazionale”, si legge nella missiva, “non può cancellare i diritti di 497 cittadine e cittadini in questa maniera, dopo aver sfruttato tutto quello che poteva. La Whirpool ha un debito con il nostro paese e non può abbandonarlo così”. “Noi tutti non lo meritiamo. L’Embraco deve continuare a produrre a Riva presso Chieri, Torino, Italia. Per un territorio come il nostro, già pesantemente segnato dalla crisi, la perdita del posto di lavoro per 497 persone, più altre centinaia di quelle che lavorano nei servizi e nell’indotto per Embraco, rappresenta una catastrofe sociale.”, conclude la lettera.

Cinzia Gatti e Massimiliano Sciullo