Economia e lavoro - 29 gennaio 2018, 11:19

Contrasto alla desertificazione commerciale nei comuni montani: subito defiscalizzazione e sburocratizzazione

Lo chiede Uncem Piemonte

È la prima e più importante necessità. Defiscalizzare le imprese del territorio montano. Esercizi commerciali, partite Iva, start up, ristoranti, alberghi, B&B, imprese agricole e artigianali. Solo così è possibile favorire la presenza di attività economiche nelle Terre Alte. Vale per il Piemonte e per tutto il Paese. Solo così si arginano spopolamento e abbandono, da sempre le grandi sfide "contro la forza di gravità" che continua a portare a valle giovani e famiglie, aziende e opportunità di crescita socio-economica.

Ne ha parlato stamani il Sindaco di Pomaretto Danilo Breusa, membro del Consiglio Uncem Piemonte, all'interno del convegno promosso dalla Camera di Commercio sull'evoluzione e sulle prospettive del commercio in Provincia di Torino, tenutosi a Torino Incontra.

"Il gap strutturale - ha spiegato Breusa - va superato con un'opportuna legislazione, a livello nazionale e regionale, con precisi sgravi. Defiscalizzare è più importante dell'arrivo di contributi: le imprese hanno bisogno di interventi stabili e duraturi nel tempo. Un progetto complesso che Uncem sostiene da anni". 
La conferma della necessità di ridurre le tasse alle imprese presenti nei Comuni di montagna è stata ribadita dal questionario che Uncem ha diffuso a giugno 2016. Il 99% degli intervistati considera il rischio desertificazione commerciale, cioè la scomparsa di negozi e attività, un "problema rilevante per il Piemonte e per il Paese". Sono 90 i Comuni in Piemonte rimasti senza un negozio e altri 300 combattono, ogni giorno, per evitare che si abbassino saracinesche e chiudano gli ultimi presidi sociali nei piccoli centri. La chiusura di negozi comporta l'abbandono dei servizi di base - scuola, trasporti, sanità, assistenza. Il 77% di chi ha risposto al questionario è a conoscenza che i Comuni e le loro associazioni stanno chiedendo a Regione e Governo di individuare incentivi fiscali e alleggerimenti burocratici per le attività economiche e le partite iva delle aree montane. Oggi, un'attività imprenditoriale in un Comune montano è soggetto a tasse e imposte di un'attività nel centro di Torino. "Le zone a fiscalità di vantaggio - sottolinea Breusa - permetterebbero di recuperare un deficit competitivo di cui soffrono storicamente le imprese collocate nel territorio montano.

 

"Bene ha fatto il Governo, con l'ex Ministro Enrico Costa, a destinare quattro annualità del Fondo nazionale montagna al contrasto alla desertificazione commerciale. I risultati, i Comuni che otterranno il finanziamento verranno comunicati nei prossimi giorni - sottolinea il Vicepresidente Uncem, Marco Bussone - È comunque necessaria un'azione culturale, oltre che politica. Regione, Parlamento e Governo devono ascoltare il grido di chi nelle aree montane tiene aperto un'impresa o un negozio, presidio sociale oltre che economico".

Anni fa Uncem ha anche lanciato la campagna "Compra in valle, la montagna vivrà": vale per un nuovo stile, un nuovo approccio di residenti e turisti al territorio. "Fondamentale - aggiunge Bussone - è l'impegno degli Enti locali, anche nel favorire strumenti di promozione e marketing, grazie al lavoro delle Unioni montane, per ottenere zone a fiscalità di vantaggio, ed evitare che la burocrazia distrugga storiche e nuove imprese che tengono in vita le aree montane".

c.s.