Politica - 01 febbraio 2018, 13:09

Piemonte, nuove norme contro l'inquinamento luminoso

Il Consiglio le ha approvata stamattina all'unanimità dei votanti, con i consiglieri a 5 Stelle che si sono astenuti. Boeti: "Sono molto soddisfatto. Torneremo a vedere le stelle"

I Comuni con più di 30 mila abitanti e, facoltativamente, quelli con popolazione inferiore dovranno dotarsi, per i nuovi impianti di illuminazione, di piani per ridurre l'inquinamento luminoso ottico e migliorarne l'efficienza. È quanto contenuto nelle nuove norme approvate a larga maggioranza, con l'astensione del gruppo Mns, giovedì 1 febbraio in Consiglio regionale.

Il testo modifica la vecchia legge del 2000 e vuole prevenire danni di diversa natura: ambientali, culturali ed economici. "Tra le finalità della legge c'è una particolare attenzione agli equilibri ecologici di fauna e flora e alla tutela del paesaggio notturno", ha spiegato il vicepresidente del Consiglio, primo firmatario del testo.
"Non è una legge che aggiunge burocrazia - ha proseguito, rispondendo alle critiche di Mns e Forza Italia - non è retroattiva e non si applica agli impianti già esistenti. Le città non saranno più buie, ma desideriamo che le nostre città abbiano un'illuminazione migliore".

In particolare, l'articolo 10 vieta i fasci di luce fissi e roteanti e altri tipi di luci che puntano verso l'alto. La legge è frutto di un confronto con associazioni di categoria e operatori tecnici del settore, che hanno contribuito a scrivere alcuni emendamenti tecnici approvati dall'Aula. Sono inoltre previste delle multe per il mancato rispetto dei divieti, con inasprimento delle cifre in caso siano interessate aree ad elevata sensibilità.

“Sono molto soddisfatto per l’approvazione della nuova legge sull’inquinamento luminoso di cui sono il primo firmatario. Dopo 18 anni era opportuno rivedere la normativa in materia, adattandola alla mutata sensibilità ambientale e alla necessità di contrastare lo spreco di risorse energetiche. Nelle città e nella campagne c’è troppa luce, non vediamo più il cielo di notte, abbagliamo gli animali e consumiamo troppa energia. La luce non deve più essere proiettata verso il cielo. Non si tratta di vietare l’illuminazione ma di renderla compatibile con il paesaggio e l’ambiente. Grazie a questa legge torneremo a rivedere le stelle”: con queste parole Nino Boeti, vice Presidente del Consiglio regionale, ha commentato l’approvazione della legge.

c.s.