Attualità - 03 febbraio 2018, 10:37

Il mattone? Per i torinesi è ancora un buon investimento, nonostante tasse e normative

La proprietà vince comunque sull’affitto: l’83% preferisce vivere dentro le proprie mura. I risultati di un interessante studio di Sara Assicurazioni

Per gli italiani la casa è da sempre un grande bene sia economico che affettivo. Un aspetto che trova conferma anche a Torino: secondo l’ultima ricerca dell’Osservatorio di Sara Assicurazioni, la compagnia ufficiale dell’Automobile Club d’Italia, infatti, un torinese su due (48%) crede ancora nel valore del mattone, ma rispetto al passato ammette di avere maggiori paure.

La più grande preoccupazione è legata all’incertezza su tasse e cambiamenti normativi che - vuoi con l’introduzione di obblighi o il venir meno di agevolazioni e detrazioni - preoccupa più di un torinese su due (60%). A suscitare timori sono anche le potenziali fluttuazioni del mercato immobiliare (56%), il peggioramento del contesto ambientale circostante, provocato dal degrado, da interventi edilizi o da aumenti del livello di criminalità e inquinamento della zona (54%), e gli eventi catastrofali come terremoti e inondazioni (21%).

Nonostante questi timori, l’abitazione continua a rivestire un ruolo molto importante come investimento per il futuro proprio e della propria famiglia, vedendo nel patrimonio immobiliare un bene rifugio per tempi incerti (48%), un lascito per i propri figli (24%) o una forma di investimento finalizzata all’affitto (12%) o alla rivendita (16%). Secondo i dati emersi dalla ricerca, poi, proprietà batte affitto 1 a 0: ben l’83% degli intervistati preferisce infatti abitare in una casa di proprietà rispetto alla casa in affitto. Il 33% dei torinesi, in particolare, investirebbe nella sua stessa città, il 17% in campagna o all’estero e il 15% in piccoli centri cittadini.

Non tutti, però, la pensano così: il 17% dei torinesi, infatti, non crede nel valore del mattone come bene di investimento e un altro 17% preferirebbe l’affitto alla proprietà perché – afferma – comporta meno responsabilità (67%) e meno tasse (11%) ed è una formula più flessibile, particolarmente adatta a chi ha la necessità di muoversi più facilmente e cambiare casa e città in modo agevole (22%).

Ma come proteggere il valore dell’abitazione? Più di un torinese su tre (40%) ritiene che di fatto non sia possibile tutelarsi, mentre per un ulteriore 42% la soluzione è tenersi sempre aggiornati sulle novità normative e l’andamento del mercato immobiliare. Un altro 21% si proteggerebbe con una polizza assicurativa specifica e il 15% si rivolgerebbe a un consulente.

Massimo De Marzi