Aurora / Vanchiglia - 06 febbraio 2018, 17:44

Too Short to Wait, ora tocca al cortometraggio

137 titoli in programma alla sesta edizione, dal 7 all’11 febbraio a Il Movie di via Cagliari. Aumentano i cortometraggi e i giovani, con uno sguardo al prossimo gLOCAL

137 cortometraggi in concorso. Too Short to Wait cresce dal 7 all’11 febbraio porterà alla Sala Il Movie (via Cagliari 40/e), professionisti, registi e soprattutto pubblico. Questa edizione, la sesta, come di consueto anticipa gLOCAL Film Festival, la cui 17a edizione si terrà al Cinema Massimo dal 7 all’11 marzo, includendo nella programmazione i cinque corti più votati dal pubblico di Too Short to Wait. Ma oltre a questi cinque ce ne saranno altri 15, selezionati dalle curatrici di Spazio Piemonte, Chiara Pellegrini e Roberta Pozza. In totale saranno venti opere che accederanno alla finale di gLOCAL.

Too Short to Wait, dedicata alle opere brevi, include 94 iscritti a Spazio Piemonte e 43 selezionati attraverso la call di Torino Factory, che dallo scorso ottobre ha coinvolto i quartieri della città di Torino e una serie di associazioni, alla ricerca di filmmaker under 30. Sarà poi il regista a Daniele Gaglianone a scegliere gli 8 video migliori di Torino Factory, che saranno proiettati a marzo nell’ambito di gLOCAL.
Due manifestazioni, Too Short to Wait e gLOCAL, organizzate dall’Associazione Piemonte Movie e strettamente legate, con l’intento di garantire visibilità alle produzioni locali, valorizzandone idee e talenti. L’effetto principale è stato aver stimolato la partecipazione dei giovani filmmaker, il 63% dei quali, quest’anno, ha meno di 30 anni.

In programma ci sono titoli come “Storie quadrate cap.1 – Non nominare il mio nome Invano”, di Giovanni Scarpa, classe 2004, che parla di bullismo, ma tra i temi affrontati c’è anche l’integrazione, con “C’est pas grave – Ci sono una siriana, una keniota ed una mongola” di Stefano Gabbiani e Elisabetta Michienzi, l’omosessualità e le barriere culturali, con “La linea” di Federico Gasca e Federico Silvano.
Ci sono anche corti ispirati a opere letterarie, come “Codice Parsifal” di Francesco Fracchioni, tratto dal romanzo “I servi del silenzio” di Marino Fracchioni, poi “Sancho Panza e Don Chisciotte” di Fiorenza Adriano, ispirato al capolavoro di Cervantes, o “Ad una ad una” di Francesca Cottafvi, da una poesia di Guido Gozzano.

Otto corti “onirici” arrivano dall’ultima edizione del 100 ore di Torino, ma il programma di Too Short to Wait include anche una buona presenza di corti di animazione, tra cui “Robhot” di Donato Sansone, “Framed” di Marco Jemolo e “Dandelion” di Elisa Talentino. Gli ultimi due, peraltro, hanno già ottenuto importanti riconoscimenti nel mondo.
Ma non sono le uniche opere ad arrivare al pubblico torinese, alcuni per la prima volta, con un ricco palmares. Fra gli altri, infatti, ci sono “Makhno” di Sandro Bozzolo, “Birthday” di Alberto Viavattene (che avevamo recensito su Torinoggi.it un anno fa), “We Know” di Nicolò Fumero, “The Appointment” di Daniele Nicolosi, “Il tratto” di Alessandro Stevanon e “Un trascurabile errore di Andrea Murchio. 

Ad assegnare il Premio Torèt per il miglior cortometraggio (1500 euro), il Premio ODS –Miglior attore, il Premio ODS – Miglior attrice e il premio per il Miglior corto di animazione sarà una giuria d’eccezione, presieduta da Flavio Bucci (che sarà anche omaggiato dal prossimo gLOCAL) e composta da Carla Signoris, Francesco Ghiaccio, Mirna Muscas e Stefano Di Polito.
Oltre alle proiezioni, infine, ci saranno delle masterclass, organizzato in collaborazione con il Centro Nazionale del Cortometraggio, tenute da quattro registi: Rossella Schillaci (8 febbraio), Giacomo Ferrante (9 febbraio), Massimo Ottoni (10 febbraio) e Irene Dionisio (11 febbraio).

 

Il programma completo è qui > www.piemontemovie.com/site/137-corti-al-via/

Paolo Morelli