“A Settimo Torinese il modello di accoglienza ha funzionato”. Così Uliano Lucas, fotoreporter di fama internazionale, ha introdotto la mostra, intitolata “Una storia di accoglienza”, che il Museo Nazionale del Cinema dedica ai suoi scatti, 70 immagini realizzate all’interno del centro di accoglienza settimese “Teobaldo Fenoglio”.
Un viaggio, quello di Lucas, tra le stanze della Croce Rossa e i volti dei rifugiati, appena giunti in Italia dopo un viaggio terribile. “Lucas – ha raccontato Elena Piastra, vice sindaco di Settimo Torinese – quando ci siamo incontrati ha detto di non voler raccontare la sofferenza, bensì limitarsi a fotografare che cosa fa il centro, come le persone ripartono. Inaugurare questa mostra, in questo momento, è simbolo di un coraggio straordinario”.
Nelle immagini, esposte dall’8 al 25 febbraio sulla cancellata esterna della Mole Antonelliana, si ritrovano i volti degli ospiti del “Fenoglio”, ritratti nella loro vita quotidiana. Nel corso di 10 anni di attività, il centro di accoglienza ha accolto in totale circa 40.000 persone, ottenendo collaborazioni con enti e associazioni. Lucas muove il suo obiettivo tra gli spazi, soffermandosi sui corsi, sul lavoro, sul cibo, insomma su tutto ciò che costituisce un nuovo punto di partenza.
“La mostra parte dal Museo del cinema – ha aggiunto Lucas – e andrà poi alla biblioteca Archimede di Settimo, ma proseguirà, cercando di stimolare un dibattito su cosa significhi accoglienza oggi. Quello che rimarrà poi è un libro, con tre testi che cercano di spiegare il mio percorso, voluto dal gallerista e mio amico Gino Di Maggio”. Il senso del libro, stampato da Mudima Editore, sarà anche quello di diffondere un messaggio, quello che il fotografo ha raccolto nel periodo passato all’interno del centro di Settimo Torinese.
“Dobbiamo ricordare che queste persone – ha aggiunto Marco Giusta, assessore alle Pari opportunità del Comune di Torino – hanno gli stessi diritti delle altre persone, anche quello di protestare. Stiamo parlando prima di tutto delle persone che hanno volti e nomi”.