Economia e lavoro - 12 febbraio 2018, 07:00

Saranno le donne a salvare le nostre Montagne

La libreria più alta delle Alpi si trova a Ceresole Reale, in provincia di Torino

La libreria più alta delle Alpi si trova a Ceresole Reale, in provincia di Torino, a 1600 metri, è aperta tutto l'anno e gestita da Federica, una donna. A Sant’ Anna di Valdieri, nel Cuneese, sono le donne a tenere in vita questa frazione: Claudia gestisce il bar, Teresa la locanda, Clara il negozio, Monica il b&b, Marcella la Casaregina, Michela la Casalpina.

A Massello, in Val Germanasca, non ci sono più negozi, ma Loredana ha riaperto il ristorante con camere. Non si tratta di casi isolati. Sono le donne a mantenere vive le nostre montagne. E lo dicono le statistiche. Secondo il Rapporto Montagne Italia 2017 sulle Alpi piemontesi il tasso di occupazione femminile è pari al netto 45,6 per cento contro una media nazionale del 41 per cento. La ristorazione, il turismo, la trasformazione e conservazione dei prodotti tipici sono i settori principali dell’imprenditoria rosa.

Ma questi dati non debbono stupirci. Da sempre la donna è il nucleo centrale della società montanara. Un tempo lavoravano nei campi, accudivano la casa, crescevano i figli. Oggi sono anche imprenditrici di loro stesse innanzitutto, e spesso danno anche lavoro a tanti uomini.

Sono la tenacia, l’intraprendenza, il coraggio… le ragioni di questa prevalenza di donne imprenditrici. Occorre però non disperdere questo trend. Servono aiuti, finanziamenti ad hoc, sburocratizzazione. Al resto ci penseranno loro, le donne, il vero sesso forte. E non solo in montagna.  

Beppe Gandolfo