Sono 26 i partiti, le associazioni e i sindacati che a Torino hanno aderito all'appello nazionale "Mai più fascismi". Organizzazioni diverse che hanno però, come ha spiegato il segretario metropolitano del Pd Mimmo Carretta, " come base l'antifascismo e che sono contrarie a tutte quelle situazioni che mettono repentaglio la tenuta della democrazia."
"Nel nostro paese", si legge nell'appello, "si stanno moltiplicando sotto varie sigle organizzazioni neofasciste o neonaziste: esse diffondono i virus della violenza, della discriminazione, dell'odio". L'invito è che le istituzioni nazionali e locali manifestino in pieno la loro natura antifascista, "impegnandosi sul terreno della formazione e memoria", ma anche con azioni concrete.
"Chiediamo che tutti i Comuni, anche quello di Torino", ha spiegato la segreteria generale della Cgil Torino Enrica Valfré, "non concedano spazi e luoghi a tutte le associazioni che non si dichiarino antifasciste, così come non possano partecipare alle elezioni le liste che si richiamino al fascismo e al nazismo".
"Ogni anno", ha sottolineato il giornalista e avvocato Bruno Segre, "80mila nostalgici visitano la tomba del Duce a Predappio." "Fino ad adesso", ha aggiunto, "era stato uno spettacolo folkloristico, da parte di analfabeti della democrazia. Ora dopo quello che abbiamo visto c'è motivo di preoccuparsi ed è necessaria un'intesa fra tutte le forze democratiche".
Sabato 24 febbraio è prevista una manifestazione in piazza del Popolo a Roma. A Torino è possibile sottoscrivere l'appello presso l'ARCI, l'ANPI, la Cgil e la sede del PD di via Masserano, mentre il 24 marzo è prevista una camminata antirazzista.