Torino e Milano al nord, Roma al centro, Napoli, Catania e Siracusa al sud. Città molto diverse per storia e conformazione, unite però da un ambizioso disegno di co-progettazione territoriale di stampo esclusivamente giovanile.
Tutto nasce all'interno del piano internazionale di sostenibilità e inclusione verso l'Agenda 2030 voluta dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Il progetto Agente0011, co-finanziato dall'Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, e supportato dal Miur, ha voluto coinvolgere in quest'ottica studenti delle scuole italiane per portare avanti proposte di cambiamento locale.
Ha interessato alcuni istituti delle sei città protagoniste nell'anno scolastico 2017/18, con una “classe polo” in ciascuna struttura, che ha inserito il progetto nel piano di alternanza scuola-lavoro. Gli studenti sono stati impegnati nella mappatura del proprio territorio e delle problematiche relative, parlando direttamente con associazioni e cittadini, e analizzando quindi i dati emersi dalle ricerche.
Questo lavoro preliminare porterà, in questo periodo, all'attivazione di un laboratorio di comunità volto al confronto con le istituzione e le varie realtà locali, con l'obiettivo di elaborare proposte di cambiamento concrete. Per un quartiere più inclusivo e sostenibile.
A Torino è già stato il turno del liceo artistico “Renato Cottini”: i ragazzi, insieme con Amref e l'associazione Anima Giovane, hanno condiviso, alla Cascina Roccafranca, i risultati dell'indagine svolta a Mirafiori sulla base di un tema primario: la salute.
Partendo dalla concezione di benessere fisico, mentale e sociale, i ragazzi hanno sviluppato una serie di idee su come sviluppare la salute nelle relazioni. Ne sono emersi spunti molto stimolanti, a partire da un bisogno fondamentale per tutti gli adolescenti in fase di crescita: quello di essere ascoltati.
Ecco allora venire fuori dalla mappatura luoghi nevralgici per l'aggregazione cittadina a Mirafiori: l'Isola che non c'è, il Centro anch'io, la Cascina Roccafranca. Tutti spazi in cui potrebbe essere incrementata la proposta di attività per le fasce giovanili, magari estendendo gli orari di apertura, attivando una comunicazione più diffusa, aprendo servizi di “Peer to you” per l'anonimato.
Se si guarda, infatti, ai centri culturali, ricreativi e sportivi del quartiere, i ragazzi desidererebbero in generale una più ampia proposta di iniziative destinate all'adolescenza, per socializzare con i coetanei, instaurare relazioni basate sugli interessi comuni, confrontarsi su tanti temi affini. Le idee non mancano, l'entusiamo è alto.
Nel mese di maggio sarà la volta delle autorità locali, cui verranno sottoposte le proposte di miglioramento territoriale elaborate dai ragazzi.
Infine, a luglio, una delegazione di studenti provenienti da ciascuna città parteciperà ai Mondiali Antirazzisti, portando i risultati della progettazione territoriale direttamente alla presenza di altri Paesi. Per un'inclusione di ampio respiro, che abbracci il mondo intero.