Alberto Astorri e Paola Titinelli costruiscono i loro spettacoli dentro una ferramenta di Sesto San Giovanni, la “Ferroteca”, che funge anche da ispirazione per la loro compagnia, la Astorri Titinelli che, nel corso degli anni, è diventata una presenza fissa nella stagione del Teatro della Caduta. Venerdì 9 e sabato 10 marzo porteranno a Torino, negli spazi di via Bava 39, il loro “Follìar”, uno spettacolo che pone domande sull’arte, sull’uomo, ma anche sui fallimenti e sulle difficoltà da superare per diventare attori.
Sul palcoscenico si muovono un capocomico e il suo mimo, vestiti soltanto di camicia e mutande. Il primo è cieco, interpretato da Alberto Astorri, mosso da una rabbia svagata e senza pace, sempre alla ricerca di una posizione che non trova. Le sue battute si alternano a visioni angoscianti che, lentamente, lo portano all’interno di ciò che è vera finzione teatrale, quando riuscirà a recitare un paio di stralci del celebre monologo del “Re Lear” di Shakespeare. Comicità e malinconia animano i movimenti di Astorri.
Poi c’è Paola Titinelli, giocoliere goffo e testardo, alle prese con i misteri e i trucchi dell’illusione. In bretelle e bombetta, il suo personaggio fatica a comunicare con il capocomico non vedente, e in questa costante difficoltà di dialogo si costruisce uno spettacolo nello spettacolo, dove i due personaggi cercano di mettere in piedi una rappresentazione senza capo né coda. “Follìar” compone un ragionamento sulla recitazione, sul teatro e sul senso di un attore sul palcoscenico.
Per info: www.teatrodellacaduta.org