I costruttori aderenti ad Aniem Piemonte – Associazione Nazionale Imprese Edili e Manifatturiere - si sono confrontati con l’amministrazione torinese sul piano di sviluppo della Città di Torino, presentato dal Vicesindaco e Assessore all’Urbanistica della Città di Torino Guido Montanari nel corso dell’incontro “Agenda Urbanistica per la Torino di Domani” al Polo del 900.
Una cinquantina le imprese chiamate a raccolta da Aniem Piemonte, che hanno illustrato la difficile situazione del comparto, chiedendo per voce del Presidente Marco Razzetti quali siano i piani dell’amministrazione per il futuro di Torino, dal momento che «senza sviluppo del territorio la filiera dell’edilizia non ha un domani – ha sottolineato Razzetti - Come Aniem Piemonte abbiamo fatto una riflessione molto seria sul futuro delle costruzioni e abbiamo deciso di imboccare la strada dell’innovazione, dell’etica e della trasparenza. Ma senza un innesco che favorisca la ripresa economica, le nostre riflessioni non trovano attuazione e le imprese restano sostanzialmente bloccate negli annosi problemi di crisi, pagamenti, sommerso, arretratezza. Questo innesco ora è nelle mani dell’amministrazione, alla quale chiediamo un tavolo di discussione permanente con tutte le associazioni di categoria, le istituzioni e gli stakeholder del territorio per ipotizzare un nuovo corso economico». La risposta dell’Assessore è stata positiva, con l’impegno pubblico a trovare al più presto una data d’incontro.
Tra le proposte di Aniem Piemonte, da portare al tavolo di lavoro: maggiori incentivi di riduzione degli oneri di urbanizzazione, investimenti per la riqualificazione di alcune aree della città, sgravi e misure fiscali per favorire l’occupazione.
«Le linee strategiche della Città forniscono senza dubbio una direzione – sottolinea Razzetti -, ma che può fare la differenza e su cui Aniem Piemonte sente di poter dare un contributo, è l’individuazione delle misure programmatiche economiche per realizzare il rilancio del territorio». Diversi casi di come si possa sviluppare il settore edile sono già in campo; tra questi, il progetto ‘TOC TOC, tutta un’altra casa’, un concorso di idee e progettazione per la creazione, a partire dal recupero di un immobile esistente o di un’area compromessa, di un modello abitativo innovativo e replicabile dal punto di vista progettuale, costruttivo, economico e sociale.
«Una scommessa realizzabile – conclude Razzetti - se ottenuta attraverso una riflessione comune fra pubblico e privato».