Anche le Circoscrizioni esprimono il proprio parere a proposito della candidatura della città di Torino alle Olimpiadi 2026, affinché si instauri “un confronto, un dibattito e uno scambio di opinioni con la Giunta Comunale”, ha spiegato la presidente della 6, Carlotta Salerno.
Per tale motivo, sono stati presentati ieri, in sede di Consiglio, deliberazioni e ordini del giorno a favore di una possibile proposta del capoluogo sabaudo ai giochi olimpici e paraolimpici.
“Le Olimpiadi del 2006 – ha spiegato il consigliere PD Alessandro Di Pumpo – sono state una sorta di volano per la nostra città, di carattere culturale e turistico. La manifestazione è stata ‘l’onda lunga’ di Torino, con ripercussioni che hanno palesato la propria eco anche sul lungo periodo”.
“Un evento di questo tipo è, dunque, di particolare importanza. Torino, poi, in quanto sede dei giochi olimpici in passato, avrebbe una marcia in più: le nuove norme stilate per la scelta delle candidature, infatti, sembrano ritagliate sulla nostra città e sul nostro comprensorio. Si potrebbero, quindi, riutilizzare gli impianti di cui si è usufruito in passato, semplicemente rimodernizzandoli: emblema di come Torino 2006 sia stata organizzata e gestita in maniera virtuosa”, ha concluso Di Pumpo.
Il comprensorio olimpico, infatti, dispone già di un sistema di infrastrutture adeguato: un’autostrada a due strade statali, che formano un “anello chiuso” al servizio dell’evento, e una ferrovia che unisce la città e la montagna. La realizzazione di eventuali nuovi impianti dovrà, inoltre, essere rispettosa dei vincoli ambientali e caratterizzata da percorsi di progettazione partecipata con i cittadini, con la cessione gratuita ai territori ospitanti per riutilizzo di edilizia residenziale o universitaria pubblica.
La ex Manifattura Tabacchi, a questo proposito, presenterebbe le caratteristiche ideali per essere riconvertita secondo le esigenze di cui sopra o per ospitare nuove strutture olimpiche. Ancora, la realizzazione del primo tratto della linea 2 della Metro, da Rebaudengo-Fossata all’ex scalo merci Vanchiglia, con possibile diramazione verso San Mauro Autoporto Pescarito, troverebbe le condizioni ideali di interscambio, logistica e interconnessioni con autostrade.
Tutti favorevoli, quindi, eccetto il Movimento 5 Stelle, che ha deciso di abbandonare l’aula e rinunciare al gettone di presenza “per rispetto dei cittadini che ci hanno votato e che rappresentiamo nell’istituzione della Circoscrizione – ha spiegato il capogruppo, Valter Cangelli –, la quale dovrebbe discutere dei problemi del territorio e risolverli nell’ambito delle proprie competenze, che, a quanto pare, sono labili e discrezionali”.
“Riteniamo, infatti, che, a seguito della manifestazione d’interesse per le Olimpiadi 2026 espressa dalla Sindaca, il Consiglio di ieri sera sia stato volutamente strumentale, e che abbia sottratto risorse alla città di Torino, già costretta a effettuare risparmi e tagli a causa delle politiche di indebitamento degli anni passati”, ha concluso Cangelli.