Politica - 23 marzo 2018, 08:00

Ancora nulla di fatto per le linee guida in Circoscrizione 2, alla maggioranza manca il numero legale

Il consiglio precedente del 15 febbraio era stato interrotto nel pieno del dibattito sugli emendamenti. La minoranza: “Così non si può più andare avanti, che la presidente prenda atto della situazione e faccia un passo indietro”

Immagine d'archivio del consiglio della Circoscrizione 2

Continua a saltare il consiglio, in Circoscrizione 2, e all’incirca con le stesse modalità ormai da tempo consolidate: dopo la discussione delle prime interpellanze all’ordine del giorno, ecco cadere il numero legale tra le file della maggioranza (Pd e Moderati) poco prima dell’approvazione delle linee guida 2018, fondamentali per procedere con il piano annuale di attività e interventi territoriali nei vari settori. Già assenti due coordinatori su quattro, determinante è stato poi l’abbandono dell’aula da parte del consigliere dem Matteo Bono: “Me ne sono andato per motivi lavorativi – ha spiegato – ma non sono io a dovermi giustificare. Perché da oltre un mese non si facevano consigli? Ora ci ritroviamo il 22 marzo a dover ancora deliberare le linee guida”.

Un consiglio già partito in modo turbolento, interrotto dalla presidente Luisa Bernardini nel bel mezzo del dibattito sulla prima interpellanza, quando è arrivato in sede il tredicesimo consigliere. Solo allora è stata data comunicazione ufficiale dell’apertura dei lavori, suscitando un po’ di scompiglio tra i banchi della minoranza: “Vorrei sapere dove sta scritto, nel regolamento, che si possa interrompere la discussione di un’interpellanza per aprire un consiglio, aspettando appositamente di aver raggiunto il numero legale”, ha puntualizzato Domenica Morra di Grande Nord.

Sta di fatto che, ora come ora, le linee guida dovranno ulteriormente attendere la delibera, dopo il precedente rinvio – causa sospensione del consiglio per motivi analoghi – lo scorso 15 febbraio. Una situazione di stallo che ricorda la “crisi” attraversata dalla Circoscrizione 2 a metà del 2017, poi sfociata nel salvataggio in extremis dal rischio commissariamento a settembre.

Le voci finora emerse dalla minoranza parlano senza mezzi termini di una “situazione molto grave”.

È evidente che la spaccatura nel centrosinistra sia ormai insanabile”, ha commentato Alessandro Iocola di Forza Italia. “Ritengo che la presidente debba prendere atto di non aver più una maggioranza su cui contare, altrimenti il consiglio dovrà procedere con una mozione di sfiducia. Di certo così non si può andare avanti”.

La presidente non ha più il sostegno del suo gruppo consiliare, e quindi come potrà continuare ad amministrare il nostro territorio?”, si chiede la capogruppo del Movimento 5 Stelle Rita Grimaudo. “L’intera maggioranza non ha ancora capito bene che governare significa assumersi delle responsabilità nei confronti dei cittadini. Chiediamo, quindi, che facciano tutti un passo indietro per lasciare spazio a chi veramente tiene al nostro territorio”.

Dopo il consiglio, ieri sera la presidente Luisa Bernardini ha radunato i suoi del Pd per una riunione a porte chiuse. Si attendono in giornata possibili ulteriori dichiarazioni in merito all’accaduto.

Manuela Marascio