Politica - 23 marzo 2018, 18:15

“Noi di Barriera” partecipa alla protesta davanti al campo rom di via Germagnano

Casapound ha preso parte ad una protesta organizzata dai Comitati di Torino nord

“I cittadini di Torino nord, esasperati dai roghi tossici che stanno minando la salute di migliaia di persone nella zona, sono quest’oggi scesi in piazza per ribadire forte e chiaro che la salute è un diritto” a parlare è Alberto Barona, portavoce del comitato di CasaPound “Noi di Barriera”, che commentando l’assembramento pacifico di quest’oggi .

Poi l'esponente di CasaPound continua: “Non siamo disposti a concedere un millimetro riguardo il sacrosanto diritto alla salute: non saremo noi cittadini a pagare con conseguenze drammatiche l’inciviltà di questi individui e l’inadeguatezza dell’amministrazione torinese. Non è giusto che i nostri figli abbiano problemi respiratori già in tenera età, che i nostri anziani non possano uscire di casa per le possibili complicazioni polmonari e che noi tutti dobbiamo venire avvelenati nel vivere la nostra vita quotidiana”.

Presa di posizione netta e categorica anche da parte di Matteo Rossino e Marco Racca, rispettivamente responsabile provinciale e coordinatore regionale del movimento della tartaruga frecciata: “Pochi giorni fa abbiamo ottenuto un’importante vittoria con lo stanziamento, seppur per un periodo limitato, di un presidio militare fisso dinanzi a questo campo rom. Siamo di nuovo qui, però, perchè quello che succede in questa zona di Torino non è accettabile in un Paese civile. I militari non possono impedire che gli abitanti del campo mettano in pericolo la vita dei torinesi giorno dopo giorno con le esalazioni tossiche dei loro roghi".

"I cittadini di Barriera non sono persone di serie B, non sono carne da macello da sacrificare perchè non si sa in quale altro luogo sistemare i nomadi: Barriera è Italia e i suoi abitanti, che pagano le tasse come tutti gli altri, hanno il diritto alla salute sancito dalla Costituzione italiana come chiunque altro. La sindaca Appendino, la sua giunta e chi li ha preceduti un giorno dovranno dare conto alla giustizia italiana per aver violato un principio costituzionale tanto importante e per aver condannato migliaia di persone ad una vita con problemi gravi di salute”.

c.s.