Aurora / Vanchiglia - 24 marzo 2018, 16:30

San Pietro in Vincoli, i residenti contro il “suk”: “L’assessore Giusta deve dimettersi”

Lo chiedono un centinaio di cittadini che speravano nello spostamento del mercato di libero scambio entro il 21 marzo. Una dei rappresentanti: “Lui è inaffidabile”

Tra gli abitanti di San Pietro in Vincoli, almeno quelli che speravano di liberarsi del mercato di libero scambio entro il 21 marzo, c’è una forte delusione. Quello che sta succedendo con il paventato spostamento, ora incerto nelle date, ha fatto perdere la pazienza ai residenti, che ora chiedono le dimissioni dell’assessore Marco Giusta. 

“Un mese fa – ha spiegato Miriam Caputo, una dei rappresentanti dei cittadini della zona – l’assessore aveva detto di avere già la nuova area e ci aveva garantito che avrebbe spostato il mercato entro il 21 marzo, ma si è rimangiato la parola. Siamo delusi, ha dimostrato incompetenza e inaffidabilità, per questo deve dimettersi”.

Al centro delle critiche c’è anche una delle ipotesi saltate fuori ieri, durante la capigruppo in cui l’assessore ha riferito sul prossimo spostamento, cioè l’idea di far sgomberare il parcheggio di San Pietro in Vincoli. Secondo residenti e comitati sarebbe un’operazione inutile, perché incentiverebbe in altre vie i fenomeni di abusivismo.

“Non vogliamo che questo mercato chiuda – ha proseguito Caputo –, vogliamo che sia fatto in un posto dignitoso, gestito in maniera regolamentata”. E, su questo punto, i cittadini contestano anche la gestione di ViviBalon, soprattutto dal punto di vista organizzativo.
C’è poi l’annosa questione della pulizia, giudicata insufficiente dai residenti, che lamentano sporcizia e spazzatura nei dintorni del mercato fino al lunedì. “Questo non è dignitoso nemmeno per le persone che fanno il mercato – ha aggiunto Caputo – e vogliono farlo passare come riciclo. Anche per questo abbiamo chiesto di spostare tutto in un’area più idonea. Mirafiori, ad esempio, sembrerebbe adatta. L’area sarebbe lontana dalle case, delimitata e abbastanza grande”. 

“Noi siamo stati lasciati soli da tutte le istituzioni politiche – ha concluso Caputo – e se il Comune vuole spostare questo mercato si deve imporre, non chieda il permesso ai venditori. Esattamente come ha imposto a noi residenti la presenza del mercato ormai 17 anni fa”.

Paolo Morelli