Fino al 16 luglio la Corte Medievale di Palazzo Madama ospiterà una piccola mostra che racconta un grande periodo storico, presentando in Italia, per la prima volta, il ciclo di pitture murarie del Castello di Cruet, situato in Val d’Isère, in Francia.
Si tratta di “Carlo Magno va alla guerra”, curata da Simonetta Castronovo, che si fregia delle pitture murarie abbinate a ceramiche, piccoli arredi, sculture e suppellettili in arrivo da musei piemontesi e valdostani. Lo scopo è raccontare la vita di corte del ‘300, traendo spunto da una celebre chanson de geste, il “Girart de Vienne”, composta nel 1180 da Bertand de Bar-sur-Aube e dedicata a un cavaliere della corte di Carlo Magno. Le pitture si basano su quel racconto.
L’esposizione offre una testimonianza unica della pittura trecentesca in Savoia, ma segna anche una importante collaborazione tra il museo torinese e il Musée Savoisien di Chambery.
“La mostra – ha spiegato la curatrice – è un sogno cominciato tanti anni fa, condiviso tra musei svizzeri, francesi e italiani. Il ciclo qui presentato è datato intorno al 1300. Il soggetto è un po’ diverso dalle altre chanson de geste del ciclo carolingio, perché è ambientato nei territori dell’alta Savoia".
Palazzo Madama, però, ha voluto aggiungere qualcosa. "Abbiamo selezionato sculture, monete e ceramcihe, circa 50 opere coeve alle pitture (provenienti anche da altri musei, ndr) che costruiscono un percorso storico-artistico nell’età di Amedeo V. I colori della tenda che accoglie i visitatori all’ingresso, poi, sono un richiamo alla Francia ma soprattutto allo stemma degli Acaja”. I colori, infatti, sono il bianco, il rosso e il blu.
“Abbiamo lavorato molto tra le istituzioni delle Alpi – ha aggiunto Marie-Anne Guerin, direttrice del Musée Savoisien di Chambery – e questo ha portato a una nuova interpretazione della pittura murale di Cruet. Da lì è partito un lavoro scientifico per raccontare un’altra storia. A Chambery, ad esempio, offriamo anche contenuti multimediali per comprendere la pittura murale”.
Ed è lì che le pitture sono solitamente esposte, da quando, nel 1985, furono staccate dai muri del castello a scopo conservativo – si stavano sgretolando – e tre anni dopo trovarono posto nel museo di Chambery, al sicuro.
Della collaborazione tra Torino e la Francia, proprio nel mese dedicato alla Francofonia e nell’anno in cui la Francia sarà ospite al Salone del Libro, si sono mostrati orgogliosi il presidente di Fondazione Torino Musei, Maurizio Cibrario, e il direttore di Palazzo Madama, Guido Curto. Anche il Console generale di Francia, Cyrille Rogeau, ha tenuto ad aprire la mostra. “Questa è la decima volta che vengo a Torino da settembre – ha commentato – e questa città è molto vicina alla Francia, questa mostra è un bell’omaggio alla nostra comune storia”. “Siamo molto orgogliosi di mettere a vostra disposizione questa mostra – ha aggiunto Hervé Gaymard, presidente del Dipartimento della Savoia – perché la ricca storia europea è incarnata dalla casa di Savoia. Che possa essere l’inizio di una nuova collaborazione”.
Una serie di conferenze e laboratori, in programma a partire da maggio, completano l’offerta della mostra. Da aprile, intanto, partiranno le visite guidate teatrali, con una guida-attore in grado di rendere i visitatori, al tempo stesso, spettatori e protagonisti di uno spettacolo che si snoda attraverso l’esposizione.