I Bagni Pubblici, per chi è senza fissa dimora o non riesce a sopperire autonomamente alle difficoltà dei tempi che corrono, rappresentano una delle poche possibilità di cura della propria persona. Più di 4000 accessi registrati nel 2017 alle 40 docce di Via Bianzè (20 a testa per donne e uomini con una doccia accessibile alle persone con disabilità), le uniche ad essere ancora interamente gestite dalla Città di Torino.
La stragrande maggioranza degli utenti sono uomini stranieri (Marocco, Albania e Romania le nazioni più presenti), più del 50% del totale usufruisce gratuitamente della struttura su segnalazione dei servizi sociali; per gli altri, i costi sono calmierati. In un'ottica di rilancio, a breve dovrebbero essere pianificati alcuni interventi di manutenzione straordinaria finanziati con fondi circoscrizionali, tra cui il rifacimento dell'impianto idraulico.
Per il Presidente della Circoscrizione Cerrato «I Bagni Pubblici restano un servizio utile di contrasto alla povertà, utilizzato anche da anziani soli che, per la propria incolumità fisica, si sentono più sicuri in un luogo dove possono chiedere aiuto a qualcuno». Cerrato ha poi ringraziato i custodi per la sensibilità dimostrata nello svolgere una mansione così delicata.
Molto critico il Consigliere di minoranza Cermignani (Gruppo Misto): «Amministrare i conti pubblici con l'ottica del buon padre di famiglia non è la soluzione migliore. Quanto costa mantenere una struttura di questo tipo con un'affluenza così bassa? Spesso, inoltre, le persone che vengono qui hanno un cellulare o vanno al bar; sarebbe più opportuno investire su famiglia, asili e scuola».
Gli orari d'apertura e il tariffario sono consultabili a questo link www.comune.torino.it/circ4/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1493