Tantissima gente e tantissima commozione questa mattina a Palazzo Madama, nel cuore di Torino, dove è stata allestita la camera ardente per dare l'ultimo saluto all'ultimo degli Invincibili, Sauro Tomà, scomparso martedì all'età di 92 anni.
A salutare l'uomo sopravvissuto alla tragedia di Superga perché, complice un infortunio, non era salito con i compagni sull'aereo per Lisbona nel maggio del 1949, c'era tantissima gente comune, anche anche istituzioni, ad iniziare dalla sindaca Chiara Appendino, che ha ricordato l'ex giocatore granata e il Grande Torino con parole di affetto e ammirazione.
Attorno alle 13.40, guidata dal presidente Cairo, assieme al dg Comi e al tecnico Mazzarri, è arrivata anche la squadra del Torino al gran completo. Doveroso l'omaggio ad un uomo che ha speso tutta la sua vita nel ricordo dei compagni, anzi degli amici come amava definirli, troppo presto strappati ad un destino che avrebbe loro riservato altra gloria e altre vittorie. "Era una persona molto speciale, che in qualche modo rimpiangeva di non essere morto con loro a Superga”, ha detto il presidente Urbano Cairo di Tomà. Un uomo che ha vissuto da sopravvissuto ogni giorno dopo quel dannato 4 maggio. "E' stato una straordinaria memoria storica del Grande Torino e un magnifico testimone di un’epopea leggendaria".
"Il Grande Torino è stata la prima squadra d’Italia ad essere considerata Invincibile", ha fatto notare Cairo, citando l'espressione che lo storico direttore di Tuttosport, Piero Dardanello, aveva coniato per ricordare quella leggendaria formazione. E Guido Curto, direttore di Palazzo Madama, ha sottolineato come il 6 maggio 1949 fosse stato proprio Palazzo Madama ad ospitato i funerali del Grande Torino, che richiamarono in piazza una folla di almeno mezzo milione di persone.
La camera ardente per Tomà sarà aperta fino alle ore 17 di oggi, poi alle 17.30 presso la Chiesa di San Giorgio Martire, in via Barrili 12, ci sarà il rosario. Nella stessa chiesa, domani, venerdì 13 aprile, alle ore 11, si svolgeranno i funerali.