Aurora / Vanchiglia - 20 aprile 2018, 09:30

Aurora, per l’Edicolarte arriva il Salone Off

Si è tenuto un incontro pubblico sul futuro dell’edicola. Gli ideatori chiamano a raccolta altri artisti per mettere in piedi un progetto, intanto il 5 maggio ci sarà il primo riallestimento

Il quartiere Aurora è ancora timido. Nonostante la solidarietà e la vicinanza alle sorti della piccola e colorata edicola di Corso Vercelli, all’incontro pubblico che si è tenuto ieri, a pochi giorni dall’incendio, si faticava a trovare volti nuovi. Ma l’Edicolarte riparte comunque, assumendo nuovamente il ruolo di traino nei confronti dei cittadini.

Togaci, ideatrice del progetto insieme a Luj Vacchino, tira le somme e prova a immaginare un’evoluzione dell’edicola. “Questo – ha spiegato – potrebbe essere un progetto pilota. Possiamo parlare con il proprietario, per chiedergli di aprire le saracinesche e creare un museo a cielo aperto. La mia visione coinvolge anche le botteghe chiuse su corso Vercelli, penso che se riuscissimo ad aprirle anche solo per un periodo potrebbe essere un’opportunità per il quartiere”. L’idea è piaciuta alla Circoscrizione 7 e al Comune di Torino, che ora aspettano proposte concrete da parte degli artisti. Idee che però dovranno essere compatibili con le varie normative di sicurezza, ma Luca Deri, presidente della 7, è positivo. Ci vorrà ancora del tempo in autunno potrebbero esserci eventi ad hoc.

Nel frattempo qualcosa si muove. Il 5 maggio arriverà il primo riallestimento, a cura di Angelo Barile, che realizzerà un’opera legata alla spiritualità. L’intervento sarà parte del programma del Salone Off, che ha indicato il tema. Una bella conquista, insomma, che porterà questo piccolo angolo di corso Vercelli, stretto tra i casermoni vuoti delle ex Ogm, nell’orbita del Salone Internazionale del Libro.

L’11 maggio, poi, arriveranno gli alunni della scuola “Gabelli” di Barriera di Milano, in compagnia della docente Sabrina Pantano, che è anche la fotografa ufficiale del progetto Edicolarte. I bambini attaccheranno, su tre pareti dell’edicola, altrettanti tangram. Si tratta di rompicapo cinesi composti da sette tavolette di diverse dimensioni che, messe insieme, formano un quadrato. In questo caso, al posto delle tavolette ci saranno delle fotografie. Tra gli appuntamenti già programmati ci sarà anche un secondo riallestimento, di cui si occuperà Octavio Floreal il 19 maggio, il cui tema sarà l’arte contemporanea.

Tutto intorno resta il progetto, l’idea di “smuovere il quartiere” sempre viva negli occhi di Togaci, la cui forza traspare da ogni singola parola, anche le più difficili. Con lei c’è Luj Vacchino, ma ci sono anche amici e sostenitori come Stefano Di Polito e Andrea Quarello, che ieri hanno lanciato una serie di suggerimenti su eventuali evoluzioni del progetto, o Sarah Bowyer e Paolo Jins. Con loro anche Francesca Corso, che ha girato un cortometraggio documentario che racconta un anno di allestimenti, opere che purtroppo non ci sono più ma che restano nel filmato, della durata di dieci minuti. Il doc sarà proiettato il 27 aprile a Saluzzo, nell’ambito della 23a edizione della Mostra d’Arte Contemporanea, il cui tema, manco a dirlo, è la memoria.

Sullo sfondo ci sono le ex Ogm, il quartiere, l’idea di “colonizzare” il sottile spazio verde che si estende alle spalle dell’Edicolarte. Piccola area dove i residenti vorrebbero delle panchine e una fontana (in passato c’era) e dove la settimana scorsa i bambini hanno posizionato delle piante. Qualcuno, non si sa bene quando, ha pensato bene di calpestarle, rovinandone alcune e gettando alcuni rifiuti prontamente rimossi dai residenti. C’è qualcuno a cui, probabilmente, tutta questa cura non piace, ma oramai il processo è stato innescato e, soprattutto in questa fase, non deve fermarsi.

Paolo Morelli