Eventi - 30 aprile 2018, 07:42

Il "Quarto Stato" prende vita a Mirafiori per la Festa del Lavoro

Domani lo Spazio MRF di corso Settembrini ospiterà l'evento "Grande Cammino Popolare", coreografato da Virgilio Sieni per il progetto "La Città Nuova"

Ph Giorgio Sottile

Era da poco iniziato il Novecento, il secolo breve, quando un pittore divisionista, Giuseppe Pellizza da Volpedo, presentò a Torino la sua nuova opera su tela. Raffigurava un gruppo di uomini, di lavoratori, in moto verso lo spettatore, protagonisti di uno corteo silenzioso, compatto e inarrestabile come una fiumana in scorrimento. Una nuova pittura popolare, mai tentata prima. "La questione sociale s'impone", annotava l'artista nei suoi taccuini. "Molti si son dedicati a essa e studiano alacremente per risolverla. Anche l’arte non dev'essere estranea a questo movimento verso una meta che è ancora un’incognita ma che pure si intuisce dover essere migliore a petto delle condizioni presenti".

Il quadro era il celeberrimo "Quarto Stato", che sarebbe poi diventato un vero e proprio manifesto pittorico del riscatto sociale della nuova classe operaia, chiamata a rivendicare i propri diritti in nome di una lotta non violenta, "con una pacatezza tale da richiamare alla mente un'ineluttabile sensazione di invincibilità".

Quest'anno, in occasione della Festa dei Lavoratori, uno dei luoghi più simbolici del movimento operaio torinese riporta in vita la scena del dipinto. Domani lo Spazio MRF di corso Settembrini, ex fabbrica Fiat, ospiterà "Ballo1945_Grande Cammino Popolare", una camminata collettiva coreografata da Virgilio Sieni, con musiche originali dal vivo di Michele Rabbia, per il progetto "La Città Nuova. Giovani, lavoro e comunità in cammino", coordinato da Associazione Didee. Saranno coinvolti circa un centinaio di cittadini di ogni età ed estrazione sociale, che in queste ultime settimane si sono ritrovati per allestire la coreografia di Sieni. 

Il cammino popolare intende creare un luogo condiviso, abitato da una "comunità del gesto" che torna a essere polis, in una ricerca di rinnovate identità e visioni che disegnano architetture ‘altre’ attingendo alla memoria storica. Il senso del progetto non è costruire uno spettacolo, ma proporre un'esperienza condivisa intorno all'idea di "cittadinanza".

Così spiega Sieni: "L'evento ha racchiuso un periodo di pratiche dove cittadini, performer, danzatori di tutte le età e professioni si sono dati appuntamento con l’intento di creare un’azione coreografica comune, al fine di conoscersi e mettersi in cammino riflettendo sulle qualità del gesto e su come queste possano fungere da dispositivo che, aprendo all’ascolto, scuote e rigenera posture e dinamiche fondative dell’uomo".

E aggiunge: "La pratica della condivisione, come del riconoscersi nell’altro, divengono una mappa tattile e percettiva per elaborare strategie personali tra la consapevolezza rivolta al corpo e la scoperta di uno spazio comune manipolato dalla tattilità, lo sguardo, la gravità, la prossimità, il corpo agito e osservato: capacità biologiche e naturali dell’uomo che in questa esperienza si ritrovano intorno al senso del rito, generato e condiviso dalla comunità, e del gioco, rinegoziando le semplici cose attraverso la densità e l’orizzontalità del respiro. Persone che prendono atto della necessità di sospendersi, di vivere a pieno il senso del corpo politico necessario alla vita partecipativa. L’azione richiede di acquisire una tattilità sapienziale verso l’altro e far sì che tutto il gruppo si sposti secondo l’energia degli individui. Ballo che è allo stesso tempo cammino comune, frequentazione di luoghi che tornano a essere agorà, viaggio che sa d’impresa condivisa, pratiche che disvelano spazi rigenerati, “illuminazioni” e memorie che si incontrano, vivere lo stupore dal quale si origina il gesto".

Il percorso ha coinvolto diversi professionisti del territorio, e sarà presentato in un luogo emblematico: un ex stabilimento industriale, oggi svuotato di qualsiasi produzione materiale, ma rianimato grazie a sempre nuove interpretazioni del suo passato, con servizi culturali e artistici dedicati alla comunità.

La partecipazione è gratuita fino ad esaurimento posti.

Al termine della giornata, Virgilio Sieni offrirà, dalle ore 20.30 nel contesto della Fondazione Merz in via Limone 24, una breve lezione “agita” e di riflessione sul tema dei doveri del cittadino, che per il coreografo coinvolgono il corpo e la relazione con “ogni uno”.

La lezione "I doveri del corpo" dura 60 minuti ed è aperta a tutti fino a esaurimento posti.

Le prove generali per il "Grande Cammino Popolare" si sono svolte sabato. Adesso è tutto pronto per dare di nuova anima a uno dei luoghi che tanti lavoratori ha ospitato nel secolo scorso, e che ancora chiede di essere vissuto dalle vecchie e nuove generazioni chiamate a confrontarsi e unirsi. 

Manuela Marascio