“Un grande patrimonio che rischia di essere dimenticato”: così il presidente dell’Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti Marco Bongi commenta la ricchezza libraria contenuta tra gli scaffali dell’unica biblioteca Braille in Piemonte, in via Nizza 151. Sono 5000 volumi in totale, alcuni risalenti all’Ottocento e affiancati a romanzi dei più amati autori italiani contemporanei; esempi del metodo di lettura Hauy – poi superato – che rappresentano una preziosa memoria storica del processo evolutivo giunto fino alle odierne nuove tecnologie.
La biblioteca, chiusa dal 2013, è stata ora affidata proprio all’Apri, che ha inaugurato la nuova sede operativa. “Ci piacerebbe attivare un servizio di prestito, contando sull’aiuto degli operatori e sperando in finanziamenti esterni. Per ora è a uso interno dell’associazione, ma l’idea sarebbe di aprirla al pubblico anche solo due giorni a settimana. I progetti che abbiamo in mente sono tanti”.
L’inaugurazione dei locali è stata rallegrata da un concerto dei Maestri Luigi Mariani ed Enrico Groppo, e ha anche visto la partecipazione di Tiflosystem, che offre strumenti tecnologici per rendere autonome e indipendenti le persone disabili.
Qui l’associazione, attiva dagli inizi degli anni Novanta, porterà avanti le sue attività di supporto agli ipovedenti, nell’ambito di una promozione capillare della ricerca scientifica contro le malattie degenerative della retina.
"Per noi questo è un giorno molto importante - ha commentato Bongi - Ci è stata data una grande responsabilità culturale e pratica per la quale intendiamo impegnarci con tutte le nostre forze. Come avvenne nell'Ottocento, alla fondazione dell'istituto dei ciechi di Torino, sarà molto importante il coinvolgimento di cittadini benefattori ed enti sensibili ai problemi della disabilità".