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Cultura e spettacoli | 11 maggio 2018, 09:48

Gli editori indipendenti uniti in ADEI. Prove di dialogo con i grandi gruppi

La nuova associazione è stata presentata al Salone del Libro di Torino. Sandra Ozzola, presidente: “Temi comuni con l’AIE, ma atteggiamento diverso”. Bray: “Cultura da maneggiare con cura. Milano? Un errore”

Gli editori indipendenti uniti in ADEI. Prove di dialogo con i grandi gruppi

Numerose sigle editoriali si uniscono alle tre principali associazioni degli editori indipendenti. Nasce così ADEI, che riunisce già 250 piccoli e medi editori in un’unica realtà, con l’intento di dare una voce più forte ai propri soci e, allo stesso tempo, portare avanti un’idea di cultura “plurale e libera”. La presentazione è avvenuta ieri al Salone del Libro di Torino, alla presenza del direttore, Nicola Lagioia, e del presidente della cabina di regia, Massimo Bray.

In un clima di aperta battaglia tra i grandi gruppi, riuniti in AIE – Associazione Italiana Editori, e gli editori indipendenti, la nascita di ADEI rappresenta il tentativo di collaborazione tra due ambiti molto differenti, ma che eppure sono attori importanti dello stesso mondo. “Per quanto gli editori possano avere obiettivi diversi – ha commentato Lagioia aprendo l’incontro – ci sarà sempre un nucleo comune, che potrà così andare a battere cassa con i ministri”.

Certo, qualche frizione ancora c’è. Si è percepito soprattutto dall’intervento della presidente, Sandra Ozzola, che pur parlando di “interessi comuni” non ha risparmiato alcune critiche ai grandi gruppi editoriali. Qualche appunto è arrivato anche nei confronti dell’ormai celebre “Padiglione 4”, la tensostruttura creata quest’anno per ospitare gli editori in “overbooking” che non hanno trovato posto all’interno dei luoghi consueti, che ha finito per ospitare le piccole case editrici in un luogo giudicato scomodo e poco visibile. Questo nonostante i continui avvisi che l’organizzazione diffonde attraverso gli altoparlanti, un po’ come accade nei centri commerciali.

“Porteremo tutte le nostre battaglie in ADEI”, ha commentato Anita Molino, presidente di Fidare (associazione confluita nella nuova realtà). “Gli editori indipendenti – ha aggiunto Isabetta Ferretti di 66thand2nd – si sono resi conto dell’esistenza di un mercato “indipendente”. Abbiamo cercato una posizione comune con AIE sulla legge sul libro”. Un provvedimento giudicato deludente, anzi un “fallimento”, secondo Marino Sinibaldi, critico letterario e conduttore radiofonico che ha partecipato all’incontro. “Bisogna dare risposte chiare a ciò che sta accadendo – ha concluso Massimo Bray, intervenuto al termine dell’evento –. La cultura va maneggiata con attenzione e in modo differente. Non come accaduto con Milano, che a mio avviso è stato un errore”.

Su un tema molto simile, poi, nel pomeriggio è stata diffusa una nota da parte di Ali Confcommercio, l’associazione italiana dei librai. “L’anno scorso – ha spiegato il presidente di Ali, Paolo Ambrosini – ha portato il credito fiscale per le librerie, un segnale importante. Ma serve un patto tra librai, editori e distributori, non è pensabile che le librerie possano vincere da sole contro i colossi internazionali”.

Paolo Morelli

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