Le frizioni dello scorso autunno sembrano molto lontane, come ha testimoniato l’abbraccio tra il sindaco Montagna e l’onorevole Portas. A Moncalieri il Pd e i Moderati hanno rilanciato il loro patto di governo per arrivare uniti fino alla scadenza della primavera 2020, ma il centro sinistra deve ancora smaltire la batosta elettorale delle ultime politiche.
Per questo, l’evento “Fare bene, ma non basta”, la serata organizzata alla sala Leimon lunedì ha raccolto un centinaio di persone tra amministratori locali della zona, simpatizzanti e iscritti. Tra i presenti l’ex senatore Stefano Esposito, il sindaco di Nichelino Giampiero Tolardo e lo ‘stato maggiore’ del comune di Moncalieri. Ha introdotto il segretario del Partito Democratico Danilo Lanè, che ha invitato il centrosinistra a una seria riflessione dopo la sconfitta del 4 marzo: “Ora bisogna ricostruire, preparandoci a fare una opposizione dura al governo che sta nascendo con un Presidente del Consiglio che finora nessun italiano conosceva”. E per spiegare quale strada seguire ha ricordato il recente impegno di 14 comuni della cintura di Torino prima per sostenere la candidatura di Laura Pompeo e adesso per seguire politiche comuni su rifiuti, tasse e programazione.
Poi la parola è passata ai capigruppi delle forze di maggioranza in consiglio comunale a Moncalieri (da Galluzzo a Viscomi a Palenzona), che hanno ricordato gli impegni presi dall’amministrazione, partendo dal progetto del canale scolmatore che partirà a breve, fino all’idea di riuscire a restituire alla città la piscina comunale. Poi, dopo l’intervento di Paolo Montagna, la parola è passata ai due protagonisti della serata: Mimmo Carretta e l’onorevole Mimmo Portas. Carretta, segretario metropolitano del Pd, ha detto senza mezzi termini: “La crisi del centrosinistra non è irreversibile. La parola chiave adesso è rigenerazione, dopo che una classe dirigente ha fallito, ora bisogna riannodare i fili, per fare in modo che questa area politica dopo essere stata svuotata di voti diventi marginale”.
Carretta ha parlato della necessità di “tornare a mettere al centro concetti come lavoro, equità sociale, cultura: la società ci ha voltato le spalle perché noi abbiamo perso la bussola. In vista dei prossimi appuntamenti elettorali, le amministrative a Orbassano e Ivrea, le regionali del 2019, il Pd può dire ancora la sua, ripartendo dalla normalità. E per farlo deve affidarsi a quegli amministratori straordinari che ci sono nella provincia di Torino”. Su questo concetto, il leader del Moderati Mimmo Portas è stato ancora più diretto. Guardando verso il sindaco Montagna, verso quello di Nichelino Tolardo che era seduto in prima fila, ha detto: “Bisogna ripartire dal territorio, facendo una lista dei sindaci per le regionali dell’anno prossimo, a sostengno della candidatura di Chiamparino, che è l’unico che ha ancora appeal. Tu Paolo, tu Tolardo, voi sindaci,dovete prendere in mano la situazione e avere un ruolo determinante”.
Poi, con una analisi del voto del 4 marzo lucida quanto spietata, Mimmo Portas ha sottolineato come il centrosinistra non abbia capito che si è tornati al proporzionale, che ha sbagliato a denigrare e ed attaccare come populisti Salvini e Di Maio: “Noi invece di dire che il Job Act fa schifo, ma era una medicina necessaria, lo abbiamo descritto come la cosa migliore del mondo. E questo la gente non lo ha digerito. Ecco perché governare bene non basta”. E poi si è parlato ancora di sicurezza, fiscalità e povertà, con Carretta che ha concluso attaccando quei leader del Pd che “hanno confuso la questione morale con la superiorità morale”, mentre Mimmo Portas ha invitato il centrosinistra a cambiare marcia: “Io voglio giocare per vincere, non per accontentarmi di prenderne meno. Perché vincere significa poter fare i diritti civili, farci sentire in Europa, poter realizzare cose concrete”.
Per dare un segno di vivacità, in conclusione di serata Danilo Lanè ha detto che, dopo sette nni di assenza, a Moncalieri tornerà la Festa de L’Unità, che si svolgerà dal 28 giugno all’8 luglio in via del Ballo. Riannodare il rapporto con la base e il territorio per (provare a) tornare a vincere.