Eventi - 28 maggio 2018, 12:20

Il Futuro dell’Europa, progetto del Polo del ‘900

Con il coordinamento dalla Fondazione Donat – Cattin e la collaborazione con la Città Metropolitana e Europe Direct

A quasi vent’anni dalla caduta del Muro di Berlino, sedici dalla moneta unica e undici dal Trattato di Lisbona il Polo del ‘900 propone un itinerario di dialoghi e ascolto intergenerazionale sul futuro del Continente.

La domanda emergente è quale futuro per l’Unione Europea, in mondo in cui riemergono con prepotenza nazionalismi, populismi, frontiere e dazi: dalla Brexit all’isolazionismo di molti paesi dell’Europa orientale. Facendo memoria del pensiero e dell’azione dei padri fondatori delle istituzioni e dei maestri del pensiero europeo, una serie di iniziative proporranno mostre e incontri sulla costruzione di una idea d’Europa meno burocratica e appesantita da strutture e organismi.  Un rapido processo di integrazione e unità politica e sociale in una comunità libera e con meno diseguaglianze in cui siano garantiti diritti e indicati doveri è l’orizzonte sul quale costruire una nuova cittadinanza.

"Quando eravamo giovani – dice Sergio Soave, presidente della Fondazione Polo del ‘900 -  l'Europa era il nostro sogno e il nostro ideale. 'Noi ragazzi dell'Europa', cantava Gianna Nannini e noi con lei. Poi il sogno è svanito ed è rimasto l'ideale. Un ideale difficile da realizzare oggi, in presenza di tanti venti contrari che sembrano rendere impotente la nostra volontà e che si chiamano egoismo nazionale, volontà di potenza nazionalista, chiusura nel particolare, mancata coerenza nei confronti di trattati pur sottoscritti. Si riuscirà a fare di questo 9 maggio, festa dell'Europa, qualcosa di più di un ripetuto e enfatico rito? Ci speriamo ancora e in ogni modo cercheremo, come Polo del '900, di fare di questo appuntamento un momento di seria riflessione, perché abbiamo bisogno di una ripartenza forte, senza la quale si rischia di trasformare quella che dovrebbe essere una casa comune (come ci ostiniamo a pensarla) in un condominio senz'anima e senza un degno futuro".

c.s.