Nella giornata in cui sono stati nominati i direttori generali delle Asl piemontesi, numerosi i commenti da parte di esponenti politici dei diversi schieramenti.
“Intendo ringraziare personalmente tutti i direttori generali delle aziende sanitarie piemontesi per il lavoro svolto, in modo particolare coloro che torneranno ad altro incarico professionale o che hanno cessato il loro impegno nella pubblica amministrazione". Lo dichiara l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Antonio Saitta, commentando la nomina dei nuovi direttori generali delle aziende sanitarie da parte della Giunta regionale.
"Questi tre anni di collaborazione sono stati fondamentali per il rilancio della sanità piemontese: il percorso positivo che è stato intrapreso ha permesso alla nostra regione di uscire dal Piano di rientro, di riprendere gli investimenti in edilizia sanitaria e di tornare ad assumere personale dopo anni di grande difficoltà”.
“Ora il nostro obiettivo – aggiunge l’assessore - sarà di proseguire su questa strada, dando continuità al lavoro fatto: ci dedicheremo da subito alla riduzione delle liste d’attesa, all’entrata in funzione del nuovo Cup unico per le prenotazioni e all’applicazione del Piano della cronicità. Occorre migliorare la capacità di accesso alle cure da parte dei cittadini e rafforzare ulteriormente la qualità della nostra sanità, per rispondere al meglio alle nuove esigenze di salute dei piemontesi”.
Di segno opposto il commento dei consiglieri regionali del M5S: "Tra i nuovi direttori generali delle Aziende sanitarie piemontesi spiccano i nomi di un indagato e due già balzati agli onori delle cronache giudiziarie. Il più eclatante riguarda Flavio Boraso, confermato alla direzione dell'ASL TO3, e finito sotto indagine per turbativa d'asta in seguito ad un nostro esposto alla magistratura riguardante il Partenariato Pubblico Privato per l'acquisto di macchine biomedicali. Quantomeno inopportuna la conferma di Boraso a questo ruolo, una responsabilità politica pesante per l'assessore Antonio Saitta".
"Altre due nomine effettuate da Saitta riguardano personalità del mondo manageriale finite, a vario titolo e comunque senza condanne, tra le carte di inchieste condotte in altre regioni. Non certo un buon biglietto da visita a nostro avviso. Questo 'giro' di nomine voluto da Saitta è senza dubbio una pesante ingerenza sul lavoro di chi sarà chiamato ad amministrare il Piemonte dopo Chiamparino. Il mandato infatti si prolungherà per tre anni, ben oltre il mandato di questa Giunta".