/ Politica

Politica | 31 maggio 2018, 20:25

Presentati in Consiglio regionale i primi elementi del piano di riorganizzazione di Finpiemonte

Il vicepresidente Reschigna e l'assessore De Santis ascoltati in Commissione di indagine

Presentati in Consiglio regionale i primi elementi del piano di riorganizzazione di Finpiemonte

Il vicepresidente Aldo Reschigna e l’assessore alle partecipate Giuseppina De Santis hanno illustrato pomeriggio oggi alla Commissione regionale di indagine su FinPiemonte i primi elementi del progetto di riorganizzazione di FinPiemonte.

Il progetto individua due fasi di realizzazione e il cronoprogramma, oltre agli obiettivi da raggiungere.

Nella prima fase, la Regione intende ridurre l’attuale capitale sociale di Finpiemonte, 358,480 milioni di euro, di circa 200 milioni che verrebbero riscritti nel bilancio regionale, attraverso la legge di modifica di bilancio in discussione in Commissione, e reindirizzati in parte in FinPiemonte, in parte utilizzati direttamente dalla Regione, in modo che siano tutti a disposizione per il sostegno del sistema economico piemontese.

Nel frattempo, il Consiglio di amministrazione di FinPiemonte dovrà occuparsi di verificare l’attuale organizzazione di Finpiemonte e di avanzare entro giugno proposte adeguate sul piano dei controlli e dell’efficienza operativa.

Attraverso l’utilizzo del proprio capitale sociale restante e delle risorse reindirizzate dal bilancio regionale FinPiemonte è in grado di garantire con continuità investimenti al sistema economico.

La seconda fase prevede l’avvio del percorso di riunificazione di FinPiemonte Spa e di Finpiemonte partecipazione Spa, anche attraverso strumenti che possano evitare rallentamenti delle attività di sostegno finanziario della società nei confronti del sistema piemontese.

Con l’utilizzo di capitale sociale FinPiemonte è in grado di svolgere attività di investimento, con interventi di sostegno al consolidamento e alla crescita delle imprese, o con strumenti di debito quali mini bond, anche attraverso l’attivazione di fondi territoriali.

Con il capitale sociale riscritto a bilancio regionale, si potranno poi fare interventi diretti da parte della Regione, come la costituzione della sezione regionale del fondo centrale di garanzia, richiesto con forza dal sistema economico.

Grazie al riaccreditamento di risorse alla Finanziaria, potranno infine essere attivati interventi di cofinanziamento e di garanzia verso tutto il sistema economico piemontese, non solo quello manifatturiero. Oggetto degli interventi sarebbero, oltre alla grande impresa e alle PMI, l’artigianato, il commercio, le imprese culturali e turistiche, il sistema della cooperazione, le start up innovative, implementazione di risorse agli assi di intervento del Fesr o di leggi regionali.

Le risorse non verrebbero spezzettate in diversi fondi, ma usati in modo più flessibile in un unico fondo di gestione.

“Si tratta dell’avvio di un percorso di confronto e di condivisione”, commentano Reschigna e De Santis, che nel tardo pomeriggio hanno incontrato le categorie economiche, “che intendiamo promuovere con il sistema economico piemontese e con il Consiglio regionale, in modo da definire strumenti e interventi i più efficaci possibili per il Piemonte”.

c.s.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium