La danza, anzi la musica scritta per spettacoli di danza. È questo il tema della nuova edizione di MiTo Settembre Musica, presentato ieri in contemporanea nelle sedi Rai di Torino e Milano. Giunto alla 12a edizione, il festival si terrà dal 3 al 19 settembre, con 125 date tra le due città (63 a Torino, 62 a Milano). Nel programma ci sono anche concerti esclusivi per Torino o Milano, ma spicca una nuova produzione, “Domus Aurea”, realizzata in collaborazione tra MiTo, Torinodanza e Milanoltre. Il compositore Giorgio Colombo Taccani ha realizzato una trascrizione originale di alcune Suites di Bach che verrà eseguita dal vivo dall’ensemble Sentieri selvaggi, su cui Diego Tortelli ha sviluppato la coreografia (14 settembre, Teatro Carignano).
“La danza – ha spiegato Nicola Campogrande, direttore artistico di MiTo – ha sempre rappresentato una fonte di ispirazione per i compositori, che trovano esplicitato in forma fisica ciò che il pensiero musicale disegna nel tempo. Non c’è un’epoca, dal Medioevo a oggi, che si sia privata di questo piacere. I musicisti invitati a Mito hanno accolto l’invito a produrre qualcosa di originale”. Tra loro, ad esempio, c’è io violoncellista Enrico Dindo, ma anche la pianista argentina Martha Argerich. Nomi interessanti anche tra i direttori, con Gianandrea Noseda che il 16 settembre tornerà al Teatro Regio, ma questa volta da ospite, dopo il “terremoto” avvenuto circa un mese fa (con le dimissioni dell’ex Sovrintendente Walter Vergnano).
L’apertura di MiTo sarà affidata ai “Balletti russi”, che riprende il nome della compagnia di danza fondata a Parigi nel 1911, che contribuì a diffondere in Europa la danza russa di Mosca (Bolshoi) e San Pietroburgo (Mariinskij). Quest’opera, eseguita dalla Royal Philharmonic Orchestra, diretta da Marin Alsop, attinge a tre autori differenti: Čajkovskij e il suo “Concerto in re maggiore per violino e orchestra”, op.35; poi Stravinskij, con il suo primo capolavoro, “L’oiseau de feu” (L’uccello di fuoco); e Victoria Borisova-Ollas, che ha orchestrato “Träumerei” di Schumann con una visione musicale strettamente legata al presente. Aprire con un’esecuzione di questo genere significa spalancare subito le porte del mondo della danza e alle origini di ciò che conosciamo oggi come tale, inevitabile, quindi, un viaggio nella Russia zarista (Teatro Regio di Torino, 3 settembre; Teatro alla Scala di Milano, 4 settembre).
L’altra novità di quest’anno, che ne porta con sé altre, è la richiesta, inoltrata dai vertici del festival, di accesso ai fondi Fus (Fondo unico per lo spettacolo), cioè per avere finanziamenti statali. Una prospettiva condivisa dai sindaci Chiara Appendino e Giuseppe Sala. Per farlo, però, servono i borderò di ogni concerto, ed è anche per questo motivo che, dalla nuova edizione, non ci saranno più appuntamenti gratuiti ma sarà istituito un biglietto di 3 euro. Prezzo sicuramente accessibile.
A proposito della biglietteria, i nati dal 2004 in poi potranno avere un biglietto a 5 euro per tutti i concerti in programma, sia a Torino che a Milano.
Per il programma completo e i biglietti: www.mitosettembremusica.it