Concluse le indagini per la vicenda Ream, che vede accusati di falsità ideologica in atto pubblico il sindaco Chiara Appendino, l'assessore al Bilancio Sergio Rolando e l'ex capo di gabinetto Paolo Giordana. La procura di Torino ha notificato l'avviso alla Appendino e agli altri indagati. L'atto manifesta l'intenzione dei magistrati inquirenti di chiedere il rinvio a giudizio.
"Da domani", commentano gli avvocati Luigi Chiappero e Luigi Giuliano, difensori di Appendino e Giordana, "sarà finalmente possibile esaminare tutte le carte del processo sinora coperte dal segreto istruttorio e avviare così un vero contraddittorio".
Al centro dell'indagine, coordinata dal pubblico ministero Marco Gianoglio, la vicenda della Ream-Westinghouse, che riguarderebbe il carteggio tra Amministrazione e Ream relativa alla decisione di non iscrivere a bilancio la restituzione dei 5 milioni di euro di caparra dovute alla società per l’annullamento del progetto sull’area ex Westinghouse, assegnata invece al gruppo Esselunga.
"Ciò che colpisce da una prima lettura", aggiungono Chiappero e Giuliano, "è che la stessa Procura sembra riconoscere che l’unica finalità perseguita dagli amministratori e dai tecnici sarebbe stata quella di favorire il Comune di Torino".
"Scompare infine ogni riferimento all’induzione in errore posta in essere nei confronti di giunta e consiglio comunale. In definitiva la vicenda - relativa all’imputazione a bilancio della restituzione della caparra introitata nel 2012 dal Comune di Torino e restituita a inizio 2018 - assume connotazioni prettamente tecniche rispetto alle quali è ferma convinzione dei difensori che l’operato della Sindaca e di tutte le persone coinvolte sia stato assolutamente corretto”, concludono i legali.
"Gli ultimi sviluppi della vicenda Ream assumono contorni paradossali", ha commentato il gruppo consiliare dei 5 Stelle per voce della capogruppo Valentina Sganga. "Oggi, ancor più di prima, su questa vicenda è massima la fiducia nella sindaca. Se deve essere processata per aver avvantaggiato il Comune, e non già se stessa o altri, allora è sulla strada giusta. Tanto più che stiamo parlando della restituzione, più che di una caparra, di una sorta di prestito concesso nel 2012 al Comune da parte della società Ream che non ha nemmeno partecipato alla successiva gara. Prestito, giova ricordarlo, saldato a inizio 2018".