Altri sport - 08 giugno 2018, 15:41

Il Mondiale è a Torino, il Balon Mundial compie 12 anni

Oggi i sorteggi dei gironi, dal 16 giugno le gare, c’è il patrocinio di Football for Hope della Fifa. E tra i partner di questa edizione c’è anche il Museo Egizio

Cultura, accoglienza e sport. I temi riproposti dal Balon Mundial, giunto quest'anno alla 12a edizione, sono in buona sostanza questi. Una manifestazione che nel corso degli anni è diventata un appuntamento fisso per la città e per le comunità migranti di Torino, che sognano di alzare la coppa. Dopo i sorteggi, che si terranno oggi pomeriggio, le qualificazioni prenderanno il via il 16 giugno agli impianti sportivi della Colletta, per arrivare alla finale del 29 luglio. Sono 32 le squadre maschili partecipanti, alle quali si aggiungono 10 squadre di calcio a 5 femminile.

Tra le novità di quest’anno c’è la collaborazione con il Museo Egizio, che porta avanti diverse iniziative per favorire l’integrazione tra culture. Lo ha sottolineato la presidente, nonché consigliera Fifa, Evelina Christillin, che ha poi annunciato un’altra collaborazione importante: l’album del Balon Mundial sarà stampato da Panini.

“La collaborazione con il Museo Egizio – ha spiegato Tommaso Pozzato, presidente dell’Associazione Balon Mundial – mette al centro l’incontro, per combattere le differenze. Con il calcio è molto più semplice”. Sono 28 i Paesi rappresentati, con l’esordio del Togo e, proprio Nell’anno in cui ospita i Mondiali Fifa, la Russia. Ma ci sarà anche la squadra femminile dell’Iran, ulteriore passo per la lotta alle discriminazioni. Aspetto sottolineato da Silvia Zanette di Unhcr.

A fare da madrina alla manifestazione sarà la calciatrice della Juventus Valentina Cernoia. E a dare sostegno c’è anche Giorgio Chiellini, che ha aderito alla campagna Common Goal, per donare l’1% dei proventi sportivi a progetto di sviluppo sociale.

“La città di Torino – ha aggiunto Marco Chessa, consigliere comunale – è molto attenta allo sport, che fa da collante contro la deriva xenofoba del nostro Paese. Da soli, però, non potremmo farlo, per questo ringrazio le Circoscrizioni e la Uisp. Il mio sogno, poi, sarebbe dare una cornice degna alla finale”.

“Abbiamo cercato di migliorarci ogni anno – ha aggiunto Luca Deri, presidente della Circoscrizione 7 – ma dobbiamo far percepire l’agonismo in maniera positiva. Per questo abbiamo attivato la figura del Fan Mediator. Il calcio si sviluppa in ogni contesto e in questo momento è ancora più importante visto che i migranti sono percepiti come la causa di tutti i problemi in Italia”.

La nascita del Fan Mediator è un passo verso l’integrazione tra le varie comunità, perché si occuperà di far comprendere l’importanza di un tifo sano e rispettoso soprattutto sugli spalti. E, del resto, la dodicesima edizione di Balon Mundial, che entra anche nel progetto Football for Hope di Fifa, sarà dedicata al tifo.

Paolo Morelli