Via Nizza “smart”: da asse di collegamento centro-periferia a modello di viabilità promiscua per auto, bici e pedoni. I lavori sono partiti, il progetto, dopo dodici anni, è finalmente in fase esecutiva.
Il primo tratto interessato va da corso Vittorio Emanuele II a via Berthollet. La società appaltatrice, Bitux Spa, garantisce efficienza e impatto minimo sul territorio. L’assessora comunale a trasporti e viabilità Maria Lapietra è orgogliosa e soddisfatta, mentre i commercianti di via Nizza accolgono con riserva la grande trasformazione in atto.
Per questo le associazioni di categoria hanno voluto incontrare, qualche sera fa, l’assessora e i responsabili del progetto, con la rappresentanza della Circoscrizione 8, per fare il punto su alcuni nodi critici.
In tanti propongono modifiche e interventi ma, come spiega il direttore dei lavori, l’ingegner Gizzo, “i margini di variabilità del progetto ora come ora sono molto limitati”.
Al di là dell’assetto strutturale, la società prevede comunque di confrontarsi con i cittadini su alcune tematiche di carattere più “sociale”. Ad esempio, la creazione di una rete Wi-Fi collegata a quella cittadina già esistente, il posizionamento di pannelli illustrativi che mostrino il corretto utilizzo delle varie sezioni della via, tutelando la sicurezza stradale. E, ancora, la scelta degli arredi urbani e l'eventuale segnaletica per comunicare ai passanti gli esercizi commerciali presenti sulla via.
Secondo il cronoprogramma si procederà un isolato per volta, “in modo da concentrare il momentaneo disagio in un’area soltanto, risolvere tutte le problematiche e poi proseguire oltre, senza lasciare indietro residui”. Ma i negozianti hanno paura che via Nizza possa “esplodere” per l’eccessivo afflusso di veicoli in uno spazio molto ridotto. “Vogliamo mantenere in vita il commercio, non vogliamo che quella strada diventi solo una via a scorrimento”, spiega Cristina Ghiazza, dell’associazione “Via Nizza È-Vviva ”. E precisa: “Va bene la viabilità lenta, ma non l’intasamento”.
Per tutelare l’attività quotidiana dei commercianti, la società garantisce alcune certezze. La segnaletica di carico e scarico merci sarà concordata di volta in volta a seconda delle esigenze. Stesso discorso per i dehor, la cui posa sarà effettuata in relazione all’avvio del cantiere in quella determinata area.
La questione più spinosa al momento resta la larghezza delle corsie: 3,5 metri per due auto sembra troppo poco, soprattutto se si pensa al passaggio delle ambulanze – “ne contiamo 70 al giorno” spiegano i commercianti – o delle auto di polizia e carabinieri a sirene spiegate. Ma su questo Lapietra è inflessibile: “A Torino è pieno di strade di questa larghezza. Più si allargano le misure, più c’è il rischio che si creino le doppie file di auto parcheggiate”.
Così Luigi Matteoda, di “Via Nizza È-Vviva”, ha commentato l’esito della riunione: “Purtroppo, e come per altro prevedibile stante la fase oramai esecutiva del progetto, non abbiamo potuto far altro che segnalare alcune criticità del progetto, ottenendo comunque di poterle discutere al tavolo di cantiere”.
Intanto martedì 12 giugno si terrà un tavolo tecnico con gli assessori al bilancio e al commercio Rolando e Sacco, per discutere sugli sgravi fiscali destinati agli esercizi commerciali della zona per tutto il periodo dei lavori.






