Eventi - 16 giugno 2018, 16:36

Torino si veste di arcobaleno: è il Pride di tutte le famiglie (FOTO e VIDEO)

Da via San Donato a piazza Vittorio, sfila oggi l'orgoglio LGBTQI. Con un "pacco" speciale per il nuovo governo e il ministro Fontana

Foto e Video: Manuela Marascio e Giuseppe Oliva

Una festa di colori come una sveglia dal torpore che pesa sulle coscienze. Il Pride 2018 con una mano sventola una bandiera arcobaleno, mentre l'altra è stretta in un pugno, levata in alto. "Un segno di lotta, ma anche di forza e di vivido incitando". E non a caso il claim di quest'anno è proprio "Nessun dorma", a simboleggiare il necessario scossone di cui l'opinione pubblica necessita in tempi dominati dai pregiudizi, dell'ignoranza più buia e dall'odio infondato per il "diverso".

Il corteo torinese dell'orgoglio LGBTQI è partito alle 16.30 da via San Donato con destinazione piazza Vittorio Veneto. Dopo il Novara Pride del 26 maggio, è la volta del capoluogo, prima di toccare Alba il 7 luglio e concludere il tour piemontese.

Presenti diversi esponenti di Regione Piemonte e Città metropolitana di Torino.
L'assessora regionale alle pari opportunità Monica Cerutti e l'associazione Geco (Genitori e figli contro l'omotransfobia) hanno preparato per l'occasione un pacco speciale destinato al ministro per la famiglia Fontana. "Ci battiamo tutti i giorni per i diritti delle nostre famiglie, pluralità è sinonimo di rispetto", spiega la presidente Monica Quercia. "Questo è uno speciale integratore contro le discriminazioni. Riteniamo importante lavorare sulla conoscenza per abbattere i muri e vedere la realtà per quella che è. La famiglia è dove c'è amore, la capacità di essere genitori non ha niente a che fare col sesso".

Quest'anno il messaggio del Pride è anche rivolto a tutte le minoranze perseguitate dall'odio razziale. In questo senso il caso della nave Aquarius rappresenta il picco di una crisi sociale che avanza minando ogni valore.
Un pensiero va anche all'attivista brasiliana Marielle Franco, uccisa esattamente tre mesi fa: femminista, si batteva per i diritti umani delle favelas.

 

Manuela Marascio